Per verificare lo stato di salute di un’economia possiamo analizzare una serie di indicatori. Uno di questi è sicuramente la vendita al dettaglio di beni di consumo, un importante indicatore della crescita dei consumi.
In Cina questo dato segna 17,7% in più su base annua ad aprile, poiché la ripresa post-pandemia guidata dai consumi sta guadagnando ritmo nella seconda economia mondiale.
Un segno chiaro che Pechino è già entrata nella fase post-pandemia. Mentre la vecchia Europa, per fare un esempio a noi vicino, è ancora impantanata nelle campagne di immunizzazione e nei ‘fantastiliardi’ che Bruxelles dovrebbe generosamente elargire agli Stati membri dell’Unione Europea per agevolare la ripresa delle economie disastrate dallo scoppio della pandemia.
Tornando alla Cina: nel mese al dettaglio di beni di consumo hanno raggiunto 3,32 trilioni di yuan (515,9 miliardi di dollari), in aumento dello 0,32% su base mensile, come hanno mostrato lunedì i dati del National Bureau of Statistics (NBS), riportati dal quotidiano Global Times.
Nei primi quattro mesi del 2021, le vendite al dettaglio di beni di consumo in Cina sono aumentate del 29,6% su base annua, raggiungendo 13,84 trilioni di yuan. Nel frattempo, l’e-commerce si è mantenuto vivace poiché i consumatori cinesi stanno abbracciando sempre più la nuova abitudine di acquisto, con le vendite online in aumento del 27,6% anno su anno nei primi quattro mesi.
La fiducia dei consumatori cinesi continua a crescere grazie alle misure efficaci del governo per tenere in gran parte sotto controllo l’epidemia scatenata dal nuovo coronavirus. Inoltre la crescita delle esportazioni dall’inizio del 2021 ha fatto aumentare i redditi in tutti i settori, ha dichiarato al Global Times Tian Yun, ex vice direttore della Beijing Economic Operation Association.
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Gli ultimi dati dell’Amministrazione generale delle dogane hanno mostrato che la crescita delle esportazioni del paese ha superato le aspettative del mercato di guadagnare il 32,3% su base annua per raggiungere i 263,92 miliardi di dollari ad aprile, mentre le importazioni per il mese sono aumentate del 43,1% su base annua. Un segnale inequivocabile che la Cina ha ripreso una robusta e solida attività economica.
Oltre alla crescita dei consumi, anche la produzione industriale e gli investimenti della Cina hanno registrato una rapida ripresa ad aprile, riflettendo che la seconda economia mondiale continua a guadagnare slancio dopo aver raggiunto la crescita record del 18,3% del PIL annuale nel primo trimestre.
La produzione industriale del paese è aumentata a un tasso più rapido del previsto del 9,8% su base annua ad aprile, mentre gli investimenti in attività fisse sono aumentati del 19,9% rispetto a un anno fa da gennaio ad aprile.
Vale la pena notare che il nuovo slancio di crescita dell’economia cinese continua ad espandersi, con il valore aggiunto industriale e gli investimenti di capitale in uno spettro completo di nuove e alte tecnologie che segnalano tassi di crescita più elevati. Secondo la NBS, la produzione industriale del settore manifatturiero high-tech è aumentata del 12,7% su base annua ad aprile, mentre gli investimenti nel settore high-tech sono aumentati del 28,8% su base annua.
Nel complesso, le prospettive economiche per il secondo trimestre sono positive, con un trend di crescita su base mensile che dovrebbe continuare, ha dichiarato al Global Times Cong Yi, professore presso l’Università di finanza ed economia di Tianjin.
Una serie di fattori favorevoli garantirà una crescita stabile dei consumi interni durante i restanti mesi dell’anno, ha dichiarato lunedì Fu Linghui, portavoce della Nbs, durante una conferenza stampa.
Con il consumo interno che sta diventando uno dei principali motori della crescita economica, il paese ha anche introdotto una serie di misure per rilanciare la fiducia dei consumatori come parte degli sforzi più ampi del governo per sostenere la crescita.
Alla luce anche di questi dati inconfutabili, con i paesi capitalisti che ancora annaspano, possiamo ancora una volta affermare, senza tema di smentita, che il sistema socialista cinese è di gran lunga superiore al declinante regime statunitense. Il resto è propaganda di basso livello.
Tratto da: L’Antidiplomatico