Un 30enne pregiudicato è stato arrestato a Napoli per detenzione di materiale esplodente dai carabinieri del Nucleo operativo della Compagnia Vomero. In casa i militari hanno trovato 204 ordigni artigianali e 4 scatoloni di fuochi d’artificio di libera vendita di varie categorie. Complessivamente i militari hanno sequestrato 25 chilogrammi di materiale esplodente. L’uomo è agli arresti domiciliari in attesa dell’udienza di convalida.
Novantacinque chilogrammi di botti illegali sequestrati, 2 arresti ed una persona denunciata. É il bilancio dell’azione di contrasto ai botti illegali dei carabinieri del Comando provinciale di Napoli. A Marano i militari hanno arrestato un 32enne per detenzione abusiva di esplosivi ed attentato alla sicurezza pubblica; hanno trovato nella sua abitazione 151 petardi per un peso complessivo di 6 chilogrammi. I botti illegali – che riportano la scritta contraffatta di libera vendita nonostante siano artigianali – erano nascosti in alcune buste poste all’interno della camera da letto. A Ercolano è stato arrestato Salvatore Imperato, 27enne, per detenzione di materiale esplodente, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo era in possesso di quasi 9 chilogrammi di botti illegali. I militari hanno notato Imperato con delle grosse buste tra le mani mentre percorreva Via Trieste. Controllato, è stato trovato in possesso di cinque ordigni esplosivi in gergo chiamati “cipolle”. Dopo aver trovato gli ordigni, i carabinieri hanno perquisito anche l’automobile dell’uomo parcheggiata nei pressi ed hanno trovato altri 200 ordigni artigianali (cosidetti “rendini”). Sono intervenuti gli artificieri dei carabinieri accertando che le 5 “cipolle” erano sovradimensionate con un notevole quantitativo di esplosivo. L’arrestato è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari. A Sant’Anastasia i carabinieri hanno trovano 45 chilogrammi di botti illegali nascosti in un’autovettura mentre a Marigliano è stato denunciato un 32enne; nascondeva in casa 35 chilogrammi di botti illegali. I militari hanno trovato nell’abitazione dell’uomo 105 ordigni artigianali e 6 “cipolle” per un peso complessivo di 35 chilogrammi.
Oltre 52 tonnellate di botti illegali sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza in varie operazioni effettuate nelle province di Napoli e Caserta. Il sequestro più cospicuo nel Casertano, a Teano, dove sono state trovate, all’interno di un’azienda che importa artifizi pirotecnici, 30 tonnellate di botti contenenti una massa di oltre 4 tonnellate di esplosivo, per un valore di mercato di oltre mezzo milione di euro. Il blitz è stato realizzato dai finanzieri della Compagnia di Giugliano e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Caserta. I militari hanno intercettato un camion portacontainer, seguendolo fino all’azienda di Teano. Qui l’ automezzo è stato fermato, ed il carico illegale è stato scoperto. Dagli accertamenti, è emerso che l’ impresa, legalmente autorizzata, aveva immagazzinato fuochi e materiali esplodenti oltre i limiti previsti dalla licenza. Il legale rappresentante, un 69 enne di Teano, è stato denunciato. A Marcianise, i finanzieri hanno bloccato un carico di 14 bancali contenenti oltre 75mila botti pericolosi, del tipo “Cobra 6”, per un peso di oltre 7 tonnellate. Il materiale, che stava per essere spedito in Germania, era stato collocato in scatoloni privi di indicazioni sulla pericolosità del contenuto per sfuggire ai controlli, con il rischio che potesse scoppiare durante il trasporto. Nel quartiere Pianura, alla periferia occidentale di Napoli, i finanzieri hanno sequestrato, in un’ impresa clandestina, tre tonnellate di fuochi artificiali, cinque chilogrammi di polvere e venti chilogrammi di zolfo. Il titolare è stato arrestato. A Castello di Cisterna i “Baschi Verdi” hanno sequestrato 80 chili di botti illegali in un’abitazione, denunciando tre persone, un italiano e due cinesi. Sequestri sono stati effettuati anche a Nola e Casalnuovo. Quattro le persone denunciate per detenzione di botti pericolosi.
Cento chili di fuochi d’artificio sono stati sequestrati a Palermo dai carabinieri che hanno denunciato complessivamente otto persone. I controlli, in vista del Capodanno, sono scattati in corso dei Mille dove sono stati denunciati alcuni venditori ambulanti. In un garage del quartiere Zen 2 invece sono stati trovati 88 chili di “botti”. Il giovane che aveva in uso il magazzino è stato denunciato per commercio abusivo di materiali esplodenti ed omessa denuncia di materiale esplosivo. Gli altri sequestri in via Ciaculli, in corso Tukory, in via Pecori Giraldi, e in via Michelangelo.
Nell’ambito dei controlli ad esercizi commerciali e rivendite di ‘botti’, disposti dal questore di Macerata Antonio Pignataro sono stati sequestrati circa 200 kg lordi di artifici pirotecnici classificati e non classificati (cioè clandestini). In particolare a carico di due persone residenti nella provincia sono stati sequestrati artifici pirotecnici non classificati di particolare pericolosità che sono poi stati distrutti dagli artificieri della Polizia di Stato della Questura di Ancona.
La polizia ha sequestrato a Siracusa 22 kg di materiale esplodente, detenuto senza licenza, custoditi in un garage vicino a complessi residenziali. Gli investigatori hanno anche denunciato il proprietario del magazzino, un uomo di 66 anni. In un’altra abitazione gli agenti hanno trovato 61 petardi, a forma di candelotti, di grossa dimensione, materiale esplodente non conforme alla normativa sugli esplosivi e privo di ogni etichetta identificativa che ne consentisse la classificazione. Il proprietario della casa, Mario Mazzara di 62 anni, è stato posto agli arresti domiciliari.
Circa 10.000 botti di Capodanno, per un peso complessivo di oltre 5 quintali di materiale pirotecnico, sono stati sequestrati dalla Guardia di finanza a tre grossisti operanti tra il distretto industriale fiorentino dell’Osmannoro, nel comune di Sesto Fiorentino, e Campi Bisenzio. Denunciati i tre responsabili, tutti cinesi per violazione dell’articolo 678 del codice penale: i botti, spiega la Gdf di Firenze, erano conservati con modalità “non sicure” perché si trovavano vicino ad altro materiale altamente infiammabile come accendini, carta e oggetti in plastica e in un’area aperta al pubblico. Il sequestro è stato effettuato nell’ambito di controlli condotti nei giorni scorsi dalle fiamme gialle anche ai fini della repressione del commercio di falsi. Accertamenti quest’ultimi che hanno portato al sequestro di 500 paia di scarpe recanti marchi di note griffe di moda contraffatti e di 2600 articoli di telefonia non originali. Quattro titolari di altrettanti esercizi commerciali sono stati così denunciati. Sequestrati inoltre in via amministrativa 4.770 apparecchi elettrici (soprattutto lampadine e luminarie natalizie) privi del marchio Ce.
Fonte: Ansa