Biden ha deciso di cambiare strategia militare: gli Stati Uniti sono pronti a usare l’arma nucleare per primi
Di Giada Trotta, Tratto da: Antimafiaduemila
Secondo l’ultimo documento strategico degli Stati Uniti, voluto dal presidente americano Joe Biden, è stato eliminato il cosiddetto “No First Use”, il principio per cui il Paese non può utilizzare per primo le armi atomiche. Sin dalla guerra fredda nonostante il progressivo armarsi dei due poli era ben chiaro che un conflitto nucleare non ha né vincitori né vinti, ma solo miliardi di morti. Oggi però la situazione contemporanea sembra presupporre visioni differenti.
Biden ha dichiarato:
“Abbiamo condotto la revisione di un largo spettro di opzioni sulla politica di dichiarazioni e abbiamo concluso che questi approcci potrebbero comportare un livello di rischio inaccettabile alla luce della gamma di capacità non nucleari che vengono schierate e progettate dai nostri avversari, tali da infliggere danni strategici agli Usa e ai nostri alleati“.
Tra i punti variati vi è il No First Use e viene messo in discussione anche il Sole Purpose, quest’ultimo vincola le armi nucleari come strumento per fronteggiare armi dello stesso livello. “Manteniamo l’obiettivo di andare verso una dichiarazione di Sole Purpose e lavoriamo con i nostri partner per stabilire i passi concreti che ci permetterebbero di farlo” così si è espresso il presidente americano a riguardo.
Altra scelta dell’amministrazione Biden che fa pensare che il mondo si stia muovendo verso un conflitto nucleare è quella di unire i tre documenti che riguardano le strategie militari del paese, quello sulla sicurezza nazionale, sulla postura atomica e sullo scudo anti-missile. I tre documenti seppur indipendenti vengono per la prima volta direttamente uniti.
All’interno dello scritto pubblicato il governo americano si appella ad aziende e università affinché esse progettino e realizzino nuove armi che siano in grado di assicurare la sicurezza del paese. Il segretario della Difesa statunitense Llyod Austin ha annunciato:
“Viviamo in tempi turbolenti e non possiamo limitarci al business as usual”.
Un conflitto mondiale al giorno d’oggi è terribile, oltre alla minaccia nucleare occorre fare i conti con armi che agiscono nell’invisibilità, le armi chimiche e biologiche.
Secondo la Casa Bianca gli Stati Uniti devono fronteggiare due grandi potenze: la Cina e la Russia. La Cina continua a sviluppare il suo apparato militare, all’interno del documento statunitense si legge:
“Incrementa le azioni coercitive per ridisegnare la regione del Pacifico e il sistema internazionale per imporre le sue indicazioni autoritarie”. Riguardo il conflitto attuale: “Il Pentagono si concentrerà sull’impedire attacchi russi agli Usa, ai membri della Nato e agli altri partner, rinforzando la nostra determinazione a sostenere le alleanze per includere nella deterrenza le aggressioni convenzionali che hanno il potenziale di portare all’impiego di armi nucleari di ogni livello”.
Biden accusa poi i due paesi:
“La Cina impiega forze sotto controllo statale, operazioni spaziali e cyber, il ricatto economico contro gli Usa e i suoi alleati. La Russia usa la disinformazione, le operazioni spaziali e cyber, e manipola i reparti di altri Paesi contro di noi. Altri attori statali, in particolar modo Corea del Nord e Iran, fanno cose simili anche se finora in maniera più limitata. La proliferazione di missili avanzati, droni, strumenti cyber forniti ai loro partner permette ai rivali di minacciarci per procura con azioni indirette e non attribuibili”. La Casa Bianca a queste presunte minacce risponde con l’unione dei paesi Alleati: “In molti casi, la condivisione dell’intelligence, le misure economiche, le azioni diplomatiche e le iniziative nel dominio informativo sono più efficaci”. “Dobbiamo condurre operazioni cyber per scardinare le attività malevole dei nostri avversari”
si legge nel documento.
A parere di Biden Russia e Cina “continuano a espandere e diversificare le loro capacità nucleari, per includere sistemi nuovi e destabilizzanti. (Esse) mettono a punto capacità non nucleari che possono venire sfruttate per realizzare attacchi strategici”. L’affermazione nel documento si riferisce a possibili attacchi cyber che interromperebbero l’energia elettrica e metterebbero fuori uso computer e trasporti. Proprio per evitare attacchi di questo tipo gli USA hanno intenzione di “adottare e integrare un approccio alla deterrenza che funzioni come leva su strumenti atomici e non”.
Washington pone l’attenzione su quanto siano importanti le alleanze per condividere le informazioni e i mezzi militari, all’interno dello scritto si dichiara:
“Il Pentagono cerca di integrare le sue attività, operazioni e strategie più estesamente e più profondamente con i suoi alleati e partner per trasmettere agli avversari la certezza che un’aggressione sarebbe accolta con una reazione collettiva. Il coinvolgimento delle forze degli alleati provoca incertezza e rende più difficile la pianificazione dei nemici”.
A fronte della situazione gli USA stanno aggiornando le bombe tattiche B-61 affinché esse siano pronte per essere utilizzate dagli aerei della NATO, queste armi sono presenti per lo più in Europa, in Italia si trovano a Ghedi e ad Aviano. Le armi B61 sarebbero dovute essere aggiornate e consegnate alle varie basi dislocate in Europa nella primavera del 2023, mentre saranno consegnate entro dicembre di quest’anno.
Foto © Imagoeconomica