Stanno uccidendo a colpi di DPCM quel poco di umano che era rimasto nelle nostre società.
Questo medico è veramente un eroe.
Il primario avrebbe violato lʼisolamento ad aprile per operare una donna che soffriva di unʼaneurisma allʼarteria splenica con lʼautorizzazione del direttore sanitario dellʼUsl: per entrambi il pm chiede un decreto penale di condanna.
Una donna di 60 anni ricoverata all’ospedale Parini di Aosta per un’aneurisma all’arteria splenica, in condizioni così serie da non poter essere trasferita. E l’unico medico in grado di operarla a casa in quarantena perché è risultato positivo al coronavirus. Così l’allora direttore sanitario dell’Usl decide che l’isolamento del primario va interrotto. Per questo il pm ha chiesto per entrambi un decreto penale di condanna da 5mila euro.
L’accusa e la giustificazione – Quel giorno di aprile il primario Gianluca Iob è stato prelevato con un’apposita ambulanza, che dopo l’operazione lo ha riportato a casa. Per l’accusa tutto questo non sarebbe dovuto accadere perché è stata violata la normativa sulla quarantena. Ma l’ex direttore sanitario, Pier Eugenio Nebiolo, che ha autorizzato tutto con una mail, rifarebbe tutto perché così è stata salvata una vita umana. “Ci siamo trovati di fronte a un’emergenza – spiega – Il chirurgo, l’unico in grado di eseguire un intervento del genere aveva avuto quello che noi definiamo un ‘esito debolmente positivo al tampone”.
La rivendicazione – Nebiolo rivendica la scelta: “Anche se fosse stato positivo al 100 per cento avrei fatto altrettanto. L’équipe che ha operato con lui era consapevole. Il risultato finale è che abbiamo salvato la vita a una persona” ha concluso l’ex dirigente. Dopo l’intervento sia il personale sanitario che la paziente erano stati sottoposti a tampone, che aveva dato esito negativo. Ma il pm Francesco Pizzato ha chiesto comunque la condanna per medico e dirigente, coinvolgendo anche il responsabile del 118, Luca Cavoretto, che ha disposto il trasporto di Iob in ambulanza verso l’ospedale e poi di nuovo a casa. Resta da capire chi la spunterà nell’eterno scontro tra Creonte e Antigone, tra le leggi dello Stato e la legge morale.
Fonte: Giorgio Bianchi
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