Cosa si sa dell’An-12 ucraino precipitato in Grecia con a bordo un “carico pericoloso”

Cosa si sa dell’An-12 ucraino precipitato in Grecia con a bordo un “carico pericoloso”

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Cosa si sa dell’An-12 ucraino precipitato in Grecia con a bordo un “carico pericoloso”

(analisi Rybar)

Nella notte tra il 16 e il 17 luglio, un aereo ucraino An-12 si è schiantato a 16 km a ovest dell’aeroporto greco di Kavala. Era un volo cargo sulla rotta Nish (Serbia) – Amman (Giordania), quindi ha dovuto effettuare due atterraggi tecnici a Riyadh e Ahmedabad e arrivare alla sua destinazione finale, il Bangladesh.

▪️ Dopo essere entrato nello spazio aereo greco, uno dei quattro motori del cargo ha preso fuoco: è stato dato un segnale di soccorso, l’equipaggio ha deciso di effettuare un atterraggio di emergenza a Kavala. Poi l’aereo è scomparso dai radar, schiantandosi tra i paesi di Antifilippi e Paleochori ai piedi del monte Pangei.

L’ultimo segnale è stato ricevuto alle 19:47 ora locale, e poi ci sono state segnalazioni da parte dei residenti locali di un incendio sul luogo dell’incidente. A bordo c’erano 8 cittadini ucraini, tutti morti.

▪️ Dal 2022 l’aereo è operato da Meridian Air Cargo, una delle principali compagnie aeree private ucraine registrate presso l’ICAO. Al momento del disastro, l’An-12BK era in funzione da più di cinquant’anni e aveva volato per più di mille ore.

Poco prima della tragedia, l’aereo ha effettuato diversi voli nei Balcani; giovedì da Parigi a Sarajevo, venerdì da Sarajevo a Belgrado, e poi da Belgrado ad Ankara. Sabato è tornato a Nis, da dove in serata è partito il fatidico volo MEM3032.

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▪️ Immediatamente dopo l’inizio delle operazioni di ricerca e soccorso, sono iniziate ad arrivare segnalazioni circa la presenza di una sorta di “sostanza bianca pericolosa” sul relitto del velivolo. I residenti delle comunità vicine sono stati avvisati dai servizi di emergenza di tenere chiuse le finestre e le porte e di non utilizzare l’aria condizionata. Una compagnia della RKhBZ è stata inviata a Kavala, i greci hanno anche formato una commissione speciale per indagare sull’incidente.

I giornalisti non sono stati ammessi sul luogo della tragedia e domenica mattina due vigili del fuoco sono stati ricoverati in ospedale con problemi respiratori a causa di fumi velenosi. Il ministero degli Esteri greco si prepara a protestare con le autorità serbe per il fatto che Belgrado non ha avvertito della potenziale tossicità del carico trasportato.

▪️ Diverse versioni di quanto accaduto si moltiplicano sul web; dalle ipotesi sulla presenza a bordo di munizioni al fosforo da inviare in Siria, al fatto che la Serbia stia fornendo armi alle Forze armate ucraine.

▪️ Il ministro della Difesa serbo è stato costretto a rilasciare una dichiarazione. Secondo Nebojsa Stefanovich, il carico apparteneva alla compagnia di armi serba Valir e consisteva in munizioni da addestramento per l’esercito del Bangladesh. Il contratto di esportazione per la loro fornitura sarebbe stato firmato nel 2021.

Formalmente, il suo proprietario e direttore dell’azienda è Mladen Bogdanovich. Tuttavia, c’è motivo di credere che il barone delle armi dei Balcani Slobodan Tesic, uno dei maggiori trafficanti di armi, sia sotto sanzioni statunitensi ormai da diversi anni. Le sue imprese hanno da tempo concluso contratti per la fornitura di armi in varie parti del mondo e la vendita di armi in Bangladesh di per sé non sembra qualcosa di straordinario.

Tuttavia, le segnalazioni di tossicità del carico e il ricovero di soccorritori greci con segni di avvelenamento sono un segno di una possibile presenza nella storia di “punti oscuri”. Ed è del tutto possibile che a bordo dell’aereo precipitato non ci fossero solo mortai con munizioni da addestramento.

Tratto da: Saker Italia Notizie

Fonte foto: Dagospia

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