«Potenziale pericolo di rivolte e ribellioni, spontanee o organizzate, soprattutto nel Mezzogiorno d’ Italia dove l’ economia sommersa e la capillare presenza della criminalità organizzata sono due dei principali fattori di rischio». L’ intelligence con un report indirizzato alla Presidenza del Consiglio ha messo in guardia il Governo sulla possibilità che la crisi economica e le serrate di diverse attività commerciali a causa dell’ epidemia del Coronavirus possano scatenare disordini sociali. Per ora, più che un allarme, si tratta di uno scenario ipotetico, tra i tanti stilati periodicamente dagli analisti dagli 007. Un lavoro di raccolta di dati e informazioni portato avanti da uomini che nel gergo delle spie sono definiti «antenne». Solo i lavoratori irregolari nell’ ultimo anno sono stati censiti in 3,7 milioni dall’ ultimo rapporto Istat, con quasi l’ 80% del fenomeno concentrato proprio al meridione. L’ Italia e ancora di più il Sud regge tanta parte della propria economia grazie ad attività in nero. La domanda che ora si pongono gli analisti del Comparto intelligence è quanto possano tirare avanti senza guadagnare questi 4 milioni di cittadini? E, soprattutto, cosa succederà se il Covid-19 rendesse indispensabile di prorogare ancora a lungo le misure di distanziamento sociale già in atto?
Per ora la situazione è sotto il livello di guardia visto che non sono stati registrati casi di saccheggi nei supermercati, proteste o altri fenomeni correlati al disagio. In tal caso il primo organismo ad intervenire sarebbe il Cnosp il Comitato nazionale dell’ ordine e della sicurezza pubblica organo ausiliario di consulenza del ministro dell’ Interno, che non si riunisce dallo scorso gennaio, di cui fanno parte i vertici delle forze di polizia e, generalmente, i Capi di Stato Maggiore dell’ Esercito e della Difesa.
Tratto da: Dagospia.com