Dalle 8:00 circa (ora locale) di questa domenica nei dintorni del palazzo presidenziale nella capitale della Guinea, Conakry, si è registarta un’intensa sparatoria che, secondo le informazioni della rivista Jeune Afrique, fa parte di un tentativo di colpo di stato orchestrato dalle forze speciali del Paese.
Fonti dei media indicano che il presidente Alpha Condé è già stato arrestato dai ribelli. In una delle registrazioni che circolano sui social, Condé appare su un divano nel suo palazzo presidenziale e rimane in silenzio quando uno dei soldati gli chiede se è stato ferito. Tuttavia, il ministero della Difesa ha dichiarato che l’attacco alle strutture presidenziali è stato respinto.
Il gruppo di forze speciali in questione è un’unità d’élite dell’esercito guidata dal tenente colonnello Mamady Doumbouya, che è ben addestrato ed equipaggiato.
Doumbouya era noto per il suo desiderio che le forze speciali fossero autonome dal Ministero della Difesa.
A mezzogiorno (ora locale) è stata rilasciata una dichiarazione di Doumbouya, in cui l’ex legionario dell’esercito francese ha annunciato l’abolizione della Costituzione, lo scioglimento del governo e delle istituzioni, nonché la chiusura dei confini nazionali.
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Il militare ha dichiarato che il potere è ora nelle mani del “Comitato nazionale per la riunificazione e lo sviluppo” e che l’esercito repubblicano è stato costretto ad “assumersi responsabilità nei confronti del popolo guineano”.
Doumbouya ha spiegato che quanto accaduto questo giorno è dovuto “alla situazione socio-politica ed economica del Paese, al malfunzionamento delle istituzioni repubblicane, alla strumentalizzazione della giustizia, ai diritti dei cittadini calpestati e alla cattiva gestione finanziaria”.
Nelle strade della capitale guineana si osserva una grande presenza militare nei pressi del palazzo presidenziale. Testimoni degli eventi citati da AP riferiscono che i militari hanno già bloccato l’accesso all’area, bloccando l’unico ponte che porta al distretto di Kaloum. Dal canto loro, tre testimoni, citati dalla Reuters, hanno visto due civili feriti da colpi di arma da fuoco .
Condé, 83 anni, è salito al potere nel 2010 ed è stato rieletto nel 2020 per un terzo mandato dopo una controversa revisione della Costituzione. Sebbene all’inizio molti considerassero la sua presidenza come un nuovo inizio per il paese dopo decenni di corruzione e autoritarismo, in seguito il presidente è stato criticato per non essere riuscito a migliorare la vita dei guineani, la maggior parte dei quali vive in povertà in un paese ricco di preziose risorse naturali.
Non è la prima volta che il presidente affronta un tentativo di colpo di stato. Nel 2011, la sua casa ha subito un assalto, ma questa volta la situazione è ben diversa a causa della preparazione militare dei golpisti, dicono fonti di Jeune Afrique.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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