E’ accusato di essere il ‘quinto uomo’ che agì in concorso con i Nar.
Il 16 aprile la prima udienza. Bolognesi: “Un grande risultato per la società civile”
L’ex terrorista di Avanguardia Nazionale Paolo Bellini andrà a processo per la strage del 2 agosto 1980. A deciderlo è il gup di Bologna, Alberto Gamberini, che ha rinviato a giudizio l’ex Primula Nera imputato di concorso nella strage di Bologna. A 40 anni dall’attentato più sanguinario dal Dopoguerra – 85 i morti e oltre 200 i feriti – Bellini è accusato dalla Procura Generale del capoluogo emiliano, di essere il ‘quinto uomo’ che agì in concorso con gli ex Nar Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini (condannati in via definitiva) e con Gilberto Cavallini (condannato in primo grado). La prima udienza del processo è stata fissata il 16 aprile prossimo. La richiesta di rinvio a giudizio era stata avanzata dalla Procura generale di Bologna, che ha avocato a sé l’inchiesta sul filone dei ‘mandanti’, rappresentata dall’avvocato generale Alberto Candi e dai sostituti pg Nicola Proto e Umberto Palma. A processo andranno anche l’ex carabiniere Piergiorgio Segatel, per depistaggio, e Domenico Catracchia, amministratore di condominio di immobili in via Gradoli a Roma per false informazioni al pm al fine di sviare le indagini. Il giudice ha anche rifiutato la richiesta della difesa di Bellini di una nuova perizia sul fotogramma del filmato Super8 che identificherebbe Bellini sul luogo della strage. La richiesta è stata però messa agli atti e verrà rinnovata in fase di dibattimento.
Segui Vivere Informati anche su Facebook, Twitter e Instagram per rimanere sempre aggiornato sulle ultime notizie dall’Italia e dal mondo
“Siamo contenti, come ufficio, di avere ottenuto questo primo passo importante. Poi a giudizio si discuterà nel merito approfonditamente“, ha dichiarato l’avvocato generale della Procura di Bologna, Alberto Candi, dopo la decisione del gup di mandare a processo l’ex esponente di Avanguardia Nazionale. “Abbiamo detto che noi questa indagine“, ha sottolineato Candi, “l’abbiamo fatta non per secondi fini, come c’era stato rimproverato dalla difesa di Bellini, ma perché riteniamo di avere elementi precisi contro l’imputato“. La Procura Generale “ha fatto il proprio lavoro”. A chi gli chiedeva se verranno presentati nel processo nuovi elementi di accusa contro l’ex Primula nera, l’avvocato generale della Procura ha replicato: “Abbiamo fatto una completa ‘discovery’: vedremo se ci saranno ulteriori elementi che affioreranno“. “Questo è un grande risultato non solo per l’Associazione ma anche per tutta la società civile italiana”, è stato il commento del presidente dell’Associazione familiari delle vittime del 2 agosto, Paolo Bolognesi. “Un grande avvenimento anche perché abbiamo rischiato che fosse tutto archiviato“, ha sottolineato Bolognesi, “invece si fa un processo. Allora le cose che avevamo presentato e le linee che si potevano intravedere per una possibile indagine c’erano tutte, non è che fossero campate in aria”.
Tratto da: Antimafiaduemila