I bombardieri strategici della Russia hanno simulato un attacco nucleare sulle più grandi basi USA in Norvegia

I bombardieri strategici della Russia hanno simulato un attacco nucleare sulle più grandi basi USA in Norvegia

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I bombardieri americani schierati in Norvegia sono stati “distrutti” in una simulazione di un attacco nucleare da parte delle forze aerospaziali russe.

I bombardieri strategici B-1B Lancer della US Air Force, posizionati ​​in Norvegia pochi giorni fa, sono stati “distrutti” da un attacco nucleare russo. Lo dimostra il volo nella giornata di martedì dei bombardieri strategici russi Tu-160 “White Swan”, che sono volati verso le coste della Groenlandia, “distruggendo” contemporaneamente la base dell’aeronautica americana Thule e la base dell’aeronautica norvegese con i B-1B Lancer strategici sulla via del ritorno.
I bombardieri strategici russi sono stati in volo per almeno 12 ore, completando uno dei voli più lunghi, e su una parte della rotta gli “strateghi” russi sono stati accompagnati dai caccia intercettori supersonici MiG-31, decollati dalla base aerea di Novaya Isola di Zemlya.

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Il ministero della Difesa russo ha riferito che la durata del volo è stata di circa 12 ore. La scorta del caccia è stata fornita dagli equipaggi della base aerea MiG-31 Rogachevo (Novaya Zemlya) dell’aviazione navale della Flotta del Nord “, come è stato riferito.

I voli previsti, a quanto pare, sono associati alla concentrazione delle forze USA nell’Artico da parte di Washington, mentre, vista l’importanza della base aerea di Thule e della base aerea sul territorio norvegese, era probabile che si stesse praticando un attacco nucleare strategico simulato.

Nota: L’Artico si va riscaldando nello scontro fra USA e Russia che si profila sempre più prossimo. La Russia, che dispone della maggiore parte dela costa artica e del conseguente spazio marittimo e aereo nell’area, non permetterà che altre potenze interferiscano sulla sua area strategica. La risposta russa al potenziamento della flotta aerea USA nell’Artico non si è fatta attendere.

Traduzione, Sergei Leonov e nota: Luciano Lago

Fonte: Controinformazione.info

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