Migliaia di persone in Myanmar hanno partecipato a marce di protesta durante il fine settimana, denunciando il colpo di stato militare. Con l’aumentare delle tensioni, secondo quanto riferito, sono stati sparati alcuni colpi in aria mentre la polizia si confrontava con un gruppo di manifestanti. Le proteste – le più grandi che il Myanmar abbia visto dalla crisi del 2007 – sono state finora in gran parte pacifiche, ma il paese rimane in uno stato di instabilità dall’inizio della dichiarazione dello stato di emergenza da parte dei militari.
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I manifestanti chiedono il rilascio del consigliere di stato Aung San Suu Kyi, del presidente Win Myint e di altre persone arrestate dai militari, oltre che il ripristino del governo civile appena formatosi. I generali hanno dichiarato lo stato di emergenza per un anno e hanno estromesso la leadership del Myanmar, accusando la Lega nazionale per il partito della democrazia (Nld) di Suu Kyi di brogli alle elezioni generali dello scorso novembre. Durante il fine settimana sono state organizzate manifestazioni a Yangon, la città più grande del Myanmar, e in altri luoghi a sostegno di Suu Kyi. La vincitrice del Premio Nobel per la Pace è amata da molte persone nel suo paese, nonostante la sua reputazione sia stata “macchiata” negli ultimi anni, sono molte infatti le persone che la accusano di aver chiuso un occhio sul genocidio dei musulmani Rohingya durante i suoi mandati politico istituzionali.
Le manifestazioni hanno causato problemi al traffico poiché la folla ha intasato le strade per ore. Oltre alle marce, i manifestanti hanno cercato di farsi sentire picchiando su pentole e padelle durante le ore serali. Tale usanza tradizionale viene solitamente utilizzata per scongiurare il male, ma questa volta è stata riproposta per una causa politica. I militari finora non hanno apparentemente usato la forza per reprimere le manifestazioni contro il loro governo. Ma secondo quanto riferito, hanno controllato i social media, frenando la capacità di organizzazione delle manifestazioni. Facebook ha confermato giovedì che ai fornitori di servizi di telecomunicazioni in Myanmar è stato detto di bloccarlo temporaneamente, mentre il gruppo di monitoraggio NetBlocks Internet Observatory ha riportato “un arresto di Internet quasi totale” nel paese sabato. Secondo quanto riferito, l’accesso nel paese era parzialmente migliorato a partire da domenica.
Fonte foto: RT