Quello della metamorfosi del linguaggio è un fenomeno davvero curioso. Ciò che fino a ieri era innominabile, può tranquillamente stare sulla bocca di tutti, se soltanto gli cambi il nome.
Il portavoce della marina americana, Joe Gradisher, ha appena confermato alla CNN che alcuni oggetti volanti misteriosi, che compaiono in un video “onboard” della marina del 2004, sono effettivamente “fenomeni aerei non identificati” (Unidentified Aereal Phenomena).
Abituiamoci quindi a questa nuova sigla, UAP, perché da oggi questi oggetti ufficialmente esistono. Basta non chiamarli UFO.
Sono comunque oggetti che si muovono ad altissima velocità, e che dispongono chiaramente di un sistema di propulsione diverso dai nostri, ma quello che importa è il nome: chiamateli UFO e verrete derisi da tutti, chiamateli UAP e avrete il rispetto dell’intera comunità scientifica.
Un po’ come il Global Warming, che nessuno poteva nominare senza venire guardato storto. Basta chiamarlo “cambiamento climatico”, ed ecco che di colpo il concetto è accettato da tutti.
Oppure come le scie chimiche, concetto assolutamente improponibile a livello mediatico, che diventa di colpo accettabile se le presenti sotto il cappello della “geoingegneria”.
Oppure come la fusione fredda, termine in grado di garantirti l’immediata esclusione dalla comunità scientifica, che però si può tranquillamente nominare se solo la chiami LENR (low-energy nuclear reactions).
A questo punto viene una domanda da porsi: ma l’uomo è davvero così imbecille da farsi condizionare dall’uso esteriore delle parole, invece di affrontare la quintessenza dei problemi?
Lo so che è una domanda retorica, ma è una domanda sulla quale vale comunque la pena di riflettere.
Massimo Mazzucco
Fonte foto: Wired.it
https://edition.cnn.com/2019/09/18/politics/navy-confirms-ufo-videos-trnd/index.html