Le forze armate dell’Azerbaigian hanno lanciato un’offensiva importante nel Nagorno-Karabakh, le battaglie hanno infuriato lungo l’intera linea di contatto per tutto il giorno, ha detto ieri ai giornalisti Artsrun Hovhannisyan, rappresentante del Ministero della Difesa armeno.

“Oggi, le forze armate dell’Azerbaigian hanno lanciato un’offensiva in 3-4 direzioni, e le battaglie sono continuate per tutta la giornata. Combattimenti particolarmente intensi si sono verificati nel settore settentrionale. Probabilmente è stata tra le battaglie più difficili di questa guerra”, ha detto Hovhannisyan.

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Il 27 settembre sono scoppiati nuovi scontri tra Azerbaigian e Armenia, con intense battaglie nella regione contesa del Nagorno-Karabakh. L’area ha visto un ribollire delle tensioni nell’estate del 2014, nell’aprile 2016 e lo scorso luglio. L’Azerbaigian e l’Armenia hanno imposto la legge marziale e avviato iniziative di mobilitazione. Entrambe le parti in conflitto hanno riportato vittime, tra cui civili.

Durante i colloqui tenuti su iniziativa della Russia a Mosca, Baku e Yerevan hanno concordato un cessate il fuoco, entrato in vigore alle 12:00 ora locale del 10 ottobre per motivi umanitari, al fine di scambiare i detenuti ei corpi delle vittime dei combattimenti. Poco dopo mezzogiorno entrambi gli schieramenti si sono accusati a vicenda di aver violato l’accordo di cessate il fuoco.

Il conflitto sul Nagorno-Karabakh, un territorio conteso che faceva parte dell’Azerbaigian prima della disgregazione dell’Unione Sovietica, ma popolato principalmente da armeni, scoppiò nel febbraio 1988 dopo che la regione autonoma del Nagorno-Karabakh annunciò la sua indipendenza dalla Repubblica socialista Sovietica dell’Azerbaigian. Nel 1992-1994, le tensioni scoppiarono ed esplosero in un’azione militare su larga scala per il controllo dell’enclave e dei sette territori adiacenti dopo che l’Azerbaigian ne perse il controllo.

Traduzione di Vivere Informati

Fonte: TASS