di Antonio Ingroia
La sentenza con la quale lo scorso venerdì 24 la Corte d’Assise di Reggio Calabria ha condannato all’ergastolo Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, per il duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, di cui sono ormai da anni difensore di parte civile dei familiari è una sentenza “storica”. Non solo perché per la prima volta viene accertata la partecipazione anche della ‘Ndrangheta alla strategia stragista del ’92-’94. Ma anche e soprattutto perché si è accertata la responsabilità per quella strategia dell’intero ‘Sistema Criminale’ di cui fanno parte apparati istituzionali deviati e pezzi di politica e di imprenditoria complici delle mafie. Convalidando tutte le inchieste e i processi da me seguiti negli anni, dal processo Contrada al processo Dell’Utri, dall’indagine “Sistemi Criminali” alla “Trattativa Stato-mafia”.
Storica anche perché costituisce una pietra miliare sulla strada della piena Verità dopo che per la prima volta il boss Giuseppe Graviano, responsabile di quella terribile stagione stragista, ha aperto degli squarci di verità che i magistrati che oggi guidano la Procura Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria sapranno certamente raccogliere ed approfondire, dopo troppi anni di inerzie e depistaggi.
Le famiglie dei carabinieri uccisi che io rappresento attendono giustizia piena ed integrale, che si potrà fare solo quando verranno portati alla sbarra i mandanti e suggeritori esterni alle mafie, anch’essi responsabili della strategia stragista e fino ad oggi impuniti.
Oggi è una giornata storica in cui Verità e Giustizia tornano a trionfare in un’aula di Giustizia.
Sono questi magistrati, i giudici della Corte d’Assise, i giudici togati e i giudici popolari che hanno emesso questa sentenza a testa alta e in nome del Popolo Italiano, sono questi valorosi magistrati rappresentanti dell’Ufficio del PM di Reggio Calabria, e mi preme ringraziare in particolare il dott. Giuseppe Lombardo che ha portato in silenzio e in solitudine e con massimo impegno e passione per la Verità, per tutti questi anni, il fardello di questo grande impegno, sono tutti questi valorosi magistrati, Giudici e PM, che col loro coraggio e con la loro indipendenza riconciliano con la Giustizia i familiari delle vittime della stagione stragista, e tutte le cittadine e i cittadini della nostra Nazione.
Nel momento più buio per la magistratura italiana, dopo lo scandalo Palamara e lo scandalo Saguto, si dimostra che c’è un’altra magistratura, che ricopre ruoli importanti e che restituisce speranza a tutti noi nella Giustizia, dove ognuno può e deve fare la propria parte, compresi noi avvocati e i cittadini, ai quali noi avvocati siamo più vicini, ma nella consapevolezza che l’esempio e la speranza deve essere data soprattutto da una magistratura che non sia quella dei modelli negativi Palamara e Saguto, e di tutti i magistrati a loro legati, ma quella rappresentata nell’aula di udienza di ieri.
Una sentenza storica che dà onore ai caduti di questa guerra infinita contro il Sistema Criminale combattuta spesso anche all’interno dello Stato stesso, guerra di cui io sono stato per decenni e mi sento tuttora protagonista e testimone.
Una sentenza storica che da cittadino mi fa essere fiero di poter contare ancora su tanti valorosi magistrati indipendenti, non omologati, non carrieristi, non allineati al potere e alla politica, consapevoli dell’alto ruolo di fare Verità e Giustizia, a qualsiasi costo e senza guardare in faccia a nessuno. Secondo il modello di Falcone e Borsellino, e come ho cercato di fare sempre io nei miei 25 anni di magistratura e nei miei quasi dieci anni di avvocatura.
Tratto da: Antimafiaduemila
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