Il procuratore generale della Corte penale internazionale (CPI), Fatou Bensouda, ha chiarito, lunedì scorso, che le indagini sui crimini di guerra commessi dal regime di Tel Aviv contro i palestinesi non affrontano ostacoli, respingendo così le rivendicazioni e gli avvertimenti di Israele e del suo alleato americano per fermare le indagini.
A questo proposito, Bensouda ha sottolineato che gli Accordi di Oslo, firmati nel 1993 tra l’Organizzazione per la liberazione della Palestina (OLP) e il regime israeliano, non possono in alcun modo influenzare lo svolgimento di tale indagine.
Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (ANP), Mahmud Abbas, ha annunciato lo scorso 19 maggio l’abbandono di tutti gli accordi, compresi quelli di Oslo, con Israele e gli Stati Uniti, in risposta al piano israeliano di annettere parti della Cisgiordania occupata.
Bensouda ha espresso preoccupazione per il piano illegale israeliano di annessione, sottolineando in seguito che esiste una base ragionevole per un’indagine sui crimini di guerra israeliani nella Palestina occupata. La validità o non validità degli Accordi di Oslo non può influenzare le indagini, ha insistito.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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