BUONGIORNO CARI LETTORI. Come tutti sappiamo oggi ricorre l’anniversario della strage di Capaci, dove morirono il magistrato Giovanni Falcone, la moglie (Francesca Morvillo) e tre uomini della scorta: Antonio Montinaro, Rocco Dicillo e Vito Schifani.
Per ricordare questi eroi, abbiamo deciso di riproporvi un breve articolo scritto il 23 maggio dell’anno scorso in collaborazione con blogantimafia in memoria della grande amicizia che legava Giovanni Falcone a Paolo Borsellino. Invitiamo tutti alla lettura dell’articolo e ad una successiva riflessione su quanto accaduto, in memoria di chi per noi e per il nostro stato ha dato la vita.
Giovanni Falcone e Paolo Borsellino nacquero rispettivamente il 18 Maggio 1939 e il 19 Gennaio 1940, entrambi a Palermo nel quartiere della Kalsa.
La loro amicizia inizia da bambini, giocando per le strade del loro quartiere.
Giovanni Falcone proveniva da una famiglia rigida ed austera, quella di Paolo Borsellino era invece più morbida e vivace.
Frequentarono entrambi lo stesso liceo, successivamente Giovanni intraprese l’accademia Navale poi l’università (giurisprudenza), Paolo, invece, dopo il liceo si iscrisse subito alla facoltà di giurisprudenza a Palermo.
Conferita la laurea le loro strade si divisero:
Giovanni andò a lavorare prima a Siracusa e poi a Trapani come pretore.
Paolo iniziò la sua carriera al tribunale di Enna come uditore giudiziario, venne poi traferito a Trapani con il ruolo di pretore. Nel 1969 si trasferì vicino Palermo, lì entrò in contatto con il capitano dei Carabinieri Emanuele Basile (vittima di mafia).
Anche Giovanni, più o meno nello stesso periodo si era trasferito a Palermo e lavorava ad un processo nel quale la mafia era indagata (costruzione edile).
Fu così che i due grandi magistrati ed amici di infanzia si rincontrarono.
Quando, dopo la morte di Rocco Chinnici, venne chiamato Antonino Caponnetto a riorganizzare il pool Antimafia, prima Falcone e poi Borsellino vennero chiamati a lavorare nel pool. Furono anni molto difficili, i due magistrati si videro morire attorno tutti i loro collaboratori; poliziotti, magistrati, collaboratori di giustizia. Ma nel Febbraio del ’89 Falcone e Borsellino sferrarono un duro colpo alla mafia: il maxiprocesso. Finalmente gli anni di lavoro si concretizzarono; vennero imputate 475 persone, il totale di anni di pena fu 2665.
Cosa nostra si vendicò contro i due magistrati, con la complicità di pezzi dello stato e della magistratura che nella migliore delle ipotesi isolarono i magistrati e li lasciarono soli al loro destino. Prima Falcone con la strage di Capaci (23 Maggio 1992), poi Borsellino con la strade di via D’Amelio (19 Luglio 1992), uccidendo così due grandi uomini, due eroi della lotta alla mafia. Molte cose riguardo ai due attentati rimangono tuttavia ancora segrete, ci aspettiamo e dobbiamo pretendere tutti insieme che sia fatta presto luce su queste tristi pagine della nostra storia.
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