Di Francesca Ronchin (Panorama)
Agenti, camerini, gettoni di presenza e compensi per le proprie ospitate: in tempi non sospetti in cui il Covid non regnava sull’attualità avremmo pensato più a una star di Hollywood sentendo queste parole. Oggi invece i riflettori si spostano verso i virologi.
Una particolare categoria di questi specialisti in microbiologia entra sovente nei salotti televisivi e nelle nostre case: si tratta dei virologi “stellati”, adottando la terminologia di Francesca Ronchin, giornalista di Panorama che sui compensi di queste celebrità moderne ha voluto far luce.
L’indagine non ha deluso la curiosità di molti, che si sono chiesti quale fosse il compenso per lo spettacolo della scienza su piccolo schermo.
Il gettone di presenza (denominato “Fee”) è effettivamente una consuetudine per alcuni di loro tanto quanto essere ospiti in prima serata: nulla di male sull’avere un compenso per l’esposizione dei propri studi a cadenza regolare, ma la vicenda va a complicarsi quando si tratta di soldi pubblici o di conflitti d’interesse.
Potrebbe essere ad esempio il caso di Roberto Burioni, al quale il Codacons ha chiesto chiarezza sulle condizioni delle ospitate da Fabio Fazio.
Il più celebre virologo dell’epoca del Covid ha inoltre dei rapporti commerciali piuttosto stretti con alcune multinazionali farmaceutiche: anche in questo nulla di male, ma l’assidua presenza sul piccolo schermo può costituire a questo punto una vera e propria pubblicità.
A ‘Lavori in Corso’ Francesca Ronchin ci ha raccontato tutti i particolari della sua inchiesta.
Non si può dire che vengano sempre pagati e di quali cifre si parli in ogni caso, nel senso che lo stesso agente di Roberto Burioni a spiegare che le valutazioni vengono fatte a caso: viene valutato il tipo di esposizione, di budget, di ritorno mediatico.
Devo dire che ci sono tanti virologi che non si fanno pagare e che non hanno l’agente, quello che mi ha stupito è che in alcuni casi sia così.
Il compenso di Ilaria Capua? Questo mi è stato detto molto chiaramente perché nel momento in cui ho cercato di raccogliere informazioni ho parlato con l’agente, dicendogli di lavorare per una produzione televisiva e raccogliendo informazioni per un programma di una rete privata, diciamo una chiacchierata esplorativa. A quel punto si è arrivato in maniera naturale a parlare delle condizioni, inclusa la Fee (il gettone di presenza) che in media per 10 minuti costa €2000 più IVA, poi se si supera potrebbe anche cambiare.
Come l’ho scoperto? Quando è nata la curiosità verso una domanda che evidentemente ci siamo fatti tutti, ho provato a chiamare Burioni e la Capua e mi è stato risposto che bisognava contattare l’agente.
Questa cosa era piuttosto nota a chi era dell’ambiente quando ho iniziato la ricerca.
Se hanno un contratto? Bisogna vedere se sono contrattualizzati o meno, sulla vicenda Burioni il Codacons si sta muovendo in maniera piuttosto forte, perché chiede trasparenza: anche lì non c’è nulla di strano se c’è un contratto, ma a quel punto è giusto dirlo visto che sono soldi pubblici e sapere anche se c’è un conflitto d’interesse, perché nel caso di Burioni si parla anche di questo.
Burioni per l’appunto ha dei rapporti con delle multinazionali che hanno a che fare con vaccini e farmaci, e la sua presenza sistematica in TV può rappresentare una vera e propria pubblicità per se stesso e per i propri brevetti depositati, a quel punto il conflitto d’interesse si crea e io penso che lì sia giusto che il cittadino abbia trasparenza.
Tratto da: Radioradio.it
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