Di Karim El Sadi
“Don’t tempt fate” dicono gli inglesi. Non tentare la sorte. Nei giorni scorsi, sui tabloid italiani ed europei, si è accesa una grande polemica a seguito della notizia dell’arrivo di 20 000 soldati americani in Europa (in barba alle rigorose e sacrosante misure di emergenza sanitaria adottate nel continente). Oggi però sembra che il comandante dell’Esercito americano in Europa (Usaeur), il generale Christopher Cavoli, in pratica colui che avrebbe dovuto coordinare le truppe statunitensi, sia in quarantena proprio per sospetto contagio da Coronavirus.
A riferirlo il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, ricordando che il quartier generale del Comando degli Stati Uniti per l’Europa ha sede a Wiesbaden-Erbenheim in Assia. Non solo. Si sospetta che, oltre a Cavoli, il contagio abbia coinvolto altri ufficiali statunitensi, tra cui diversi generali. Tutti potrebbero aver contratto l’infezione da Coronavirus durante una conferenza dei capi di Stato maggiore dell’esercito dei paesi membri della Nato, tenuta il 6 marzo scorso presso l’Usareur. La riunione, si apprende, era dedicata a discutere delle misure di prevenzione del contagio da Coronavirus durante le esercitazioni della Nato DEFENDER-Europe 2020. Le manovre, che hanno il proprio centro logistico in Germania dove hanno concluso la prima fase di preparazione, si terranno in Polonia e Lettonia dal 27 aprile al 22 maggio prossimo. Defender Europe 2020 è stata annunciata nei mesi scorsi come la più vasta esercitazione della NATO in Europa degli ultimi 25 anni, con 37 mila militari dispiegati di cui i 20 mila degli Usa. Al momento alcuni paesi NATO, fra cui Finlandia e Italia, hanno comunicato che non parteciperanno alle manovre, proprio a causa della diffusione del Coronavirus nel nostro paese. Defender Europe si concluderà nel mese di luglio, e per il momento, nonostante la “pandemia” non sembra che gli alti ufficiali statunitensi vogliano interrompere la maxi-esercitazione. “US Army Europe sta monitorando da vicino COVID-19 (Coronavirus) e sta lavorando diligentemente con i funzionari della nazione ospitante mentre continuiamo con l’esecuzione di DEFENDER-Europe 20 e gli esercizi collegati” si legge nel sito eur.army.mil. Per portare a termine la missione gli States hanno messo sul tavolo 350 milioni di dollari. Soldi che sarebbero potuti essere investiti in tutt’altra maniera. Finanziando i sistemi ospedalieri europei (italiani in primis) o fornendo attrezzature sanitarie, per esempio.
Tratto da: Antimafiaduemila
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