Egregio Procuratore,
abbiamo appreso con stupore stamattina daun articolo di Salvo Palazzolo su “la Repubblica”della rimozione del dott. Antonino Di Matteo dal pool di lavoro in seno all’organo che lei dirige che ha il compito di approfondire l’eventuale presenza di entità esterne nei delitti eccellenti di mafia.
Stupore perché la decisione si basa su un’intervista televisiva rilasciata dal sostituto procuratore nella trasmissione di Andrea Purgatori su La7, in seguito alla quale lei considera compromesso il rapporto di fiducia all’interno del gruppo e con le direzioni distrettuali antimafia, in quanto sarebbero state rese pubbliche alcune piste di lavoro di cui si starebbe discutendo durante le riunioni private del pool.
Lo stupore deriva anzitutto dal fatto che per chi come noi studia da anni il fenomeno mafioso e ha fatto come propria la missione di diffondere conoscenza e consapevolezza sulle mafie, quanto riferito in televisione dal dott. Di Matteo era di dominio pubblico da anni. Basta una sommaria ricerca sul motore di ricerca Google per appurare come il ritrovamento di un biglietto scritto da un agente dei servizi segreti, così come di un guanto con DNA femminile, per non parlare della scomparsa del diario di Falcone da un computer del ministero della Giustizia, fino all’ipotesi del coinvolgimento di alcuni affiliati aGladio nella fase esecutiva della strage di Capaci, sono tutti fatti noti.
Certo, non sono noti al “grande pubblico”, perché come lei saprà bene di mafia in televisione e sui giornali in maniera seria e, soprattutto, priva di stereotipi si parla poco. Però chi come noi ha sempre fatto dello studio e della formazione personale un pilastro del proprio attivismo nel movimento antimafia, questi fatti sono noti: quanto siano rilevanti o meno per appurare tutta la verità sulle Stragi non possiamo saperlo, questo dovete dircelo voi con le vostre indagini.
Allo stupore si aggiunge infine il rammaricoper la rimozione dal pool di un uomo, prima ancora di un magistrato, con un alto senso dello Stato e delle Istituzioni, le cui capacità investigative e la propria dedizione al lavoro sono esemplari. Abbiamo avuto come ospite il dott. Di Matteo per tre volte a Milano (nel 2016, quando ha ottenuto la cittadinanza onoraria della nostra città, e due volte nel 2018, prima e dopo la sentenza della Trattativa): in nessuna di quelle occasioni, soprattutto quando il processo sulla Trattativa Stato-Mafia era in corso, ha violato il segreto delle indagini né si è lasciato andare a valutazioni oltre le righe.
Le scriviamo quindi questo appello pubblico chiedendole di ripensarci e di reintegrare il dott. Di Matteo nel pool di lavoro, dato che pensiamo che la sua esperienza, la sua conoscenza dei fatti e la sua professionalità siano indispensabili per la buona riuscita del meritevole impegno che lei ha voluto portare avanti come Procuratore Nazionale Antimafia per l’accertamento di tutta la verità, non solo di un pezzo, sulle stragi del ’92-’93.
con immutata stima e l’augurio di buon lavoro,
i ragazzi e le ragazze di WikiMafia – Libera Enciclopedia sulle Mafie
Per firmare la petizione clicca sul link qua sotto e scorri fino in fondo alla pagina.
https://www.wikimafia.it/2019/05/26/appello-dimatteo/?sfns=mo&fbclid=IwAR0rpQiJdUWS6RSOolRWEwB_D66zXVxqmRSWuqHTckfC8a5dxQ_QsosDs9I
Carissimo Nino di Mattteo, non sei solo!
Esatto! Siamo tutti con te
Questa è l’ennesima dimostrazione che non volte fare chiarezza su chi sua stato il vero ideatore della strage,perché è stato fatto tutto con una programmazione troppo accurata!
Siamo d’accordo, è sempre più caro perché la verità non si trova da decenni, semplicemente perché non c è la volontà ad alti livelli di farla uscire fuor
Io sto con Nino di Matteo.
Anche noi, reintegrare subito il Dottor Di Matteo oppure sarà l’ennesima dimostrazione che non si vuole arrivare a trovare la verità
Il reintegro di DiMatteo è assolutamente giusto e necessario. Solo così potremo continuare a credere nella giustizia!!!
Esattamente, altrimenti avremo la prova una volta di più che spesso i vertici istituzionali e le organizzazioni mafiose lavorano per gli stessi padroni e non hanno la minima intenzione di trovare la verità
Io credo che il sostituto procuratore dott. Nino di Matteo debba essere reintegrato nel pool delle stragi.
La lotta per la verità deve andare avanti.
Ogni cittadino ha il diritto di sapere chi sono i mandanti delle stragi.
La supplico reintegri il dottor. Di Matteo.
Esattamente caro amico, altrimenti se non verrà reintegrato dovremo pensare una volta di più che nemmeno ad alti livelli istituzionali si vuole ricercare la verità. Bisogna assolutamente reintegrare il dottor Di Matteo
Poco da dire.;sguardo deciso privo di paura,l(questo ho constatato),davanti alle consapevolezze di ciò che comporta ricoprire una determinata carica. Nulla più convincente di uno sguardo può far o non far tremare l’animo di una persona. Non mi risulta abbia fatto riferimento a fatti che già non sapevo o che non si sapevano nel collettivo. Sarebbe opportuno che le cause della disdetta della carica sarebbero elencate più chiaramente,onde evitare ogni incomprensione ed ogni mal pensiero. Con rispetto per il procuratore De Raho ma non mi piace pensare che si stia attuando solo il primo atto dei 3 atti con i quali la Mafia ha scardinato e scardina le istituzioni e, gli uomini che ricoprono cariche così importanti nella lotta alla criminalità organizzata.
Sicuramente occurre chiarire le motivazioni di questa decisione, perché se le cose rimanessero così come sono sarebbe chiaro che l’esclusione del dottor Di Matteo esprime la chiara volontà di non arrivare fino in fondo alla verità
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