Hanno fra i 5 e i 17 anni e invece di andare a scuola passano le loro giornate nell’oscurità delle miniere: è il terrificante destino riservato a decine di migliaia di bambini nel mondo che estraggono la mica che rende più brillanti e resistenti i nostri cosmetici e le nostre auto
Di Rosita Cipolla
In questo momento, dall’altra parte del mondo, migliaia di bambini rischiano la vita nelle minierie da cui si estrae la mica, minerale che viene ampiamente utilizzato per conferire brillantezza e resistenza a prodotti cosmetici, vernici per auto e dispositivi elettronici.
La loro sorte non sembra importare a nessuno, anzi il loro spaventoso sfruttamento viene ignorato dalla maggior parte delle persone dato che se ne parla ancora pochissimo. Fra i Paesi in cui questo fenomeno è più radicato spiccano il Madagascar e l’India. Qui migliaia di bambini e ragazzini – dai 5 ai 17 anni – sono costretti a lavorare a ritmi estenuanti, respirando polveri sottili, che li espongono all’insorgenza di malattie respiratorie. Tutto questo per compensi irrisori, da fame.
Secondo i dati dell’indagine della rete Terre des Hommes, risalente al 2020, sono 11.000 i minorenni che estraggono la mica soltanto sull’isola di Madagascar per i mercati occidentali. E per ogni chilo estratto vengono pagati appena 4 centesimi di euro.
Quasi tutto il minerale prodotto viene destinato alla Cina, in cui viene impiegato in prodotti – da quelli cosmetici a quelli tecnologici – per le aziende dell’Occidente senza alcuna restrizione.
“L’87% della mica prodotta in Madagascar viene trasportata via mare in Cina per essere utilizzata nei prodotti di aziende come Panasonic (Giappone), Fujikura (azienda giapponese che produce cavi e fili per l’elettronica, le telecomunicazioni e l’automobile), il gruppo Prysmian (nato dalla fusione di NL Draka e l’italiana Prysmian), Van Roll e Isovolta (entrambe svizzere)” si legge nell’inchiesta.
Come sottolinea Terre des Hommes, il Madagascar rappresenta uno dei maggiori esportatori mondiali di mica insieme all’India. In questi Paesi viene estratta e tagliata a mano e i detriti vengono ulteriormente puliti e sfogliati, causando ferite sulle mani dei bambini.
Questi bimbi e ragazzini, che dovrebbero essere fra i banchi di scuola ad imparare, trascorrono le loro giornate sottoterra, nell’oscurità. Nelle miniere le tragedie sono molto frequenti a causa dei crolli dei tunnel.
A seguito dello scoppio della pandemia e del conseguente aumento della povertà, sono sempre di più i ragazzini che vengono mandati nelle miniere indiane e del Madagascar per sostenere economicamente le loro famiglie in difficoltà.
In quali prodotti si trova la mica e a cosa serve
Come anticipato, la mica è un minerale molto utilizzato in diversi settori. È molto friabile, ha un aspetto cristallino ed è dotato di straordinarie proprietà di brillantezza, isolamento ma anche resistenza al calore. Per questo motivo è estremamente richiesta sia dall’industria automobilistica che da quella tecnologica, mentre in ambito cosmetico viene usata principalmente per conferire luminosità agli ombretti e agli smalti.
Ma come riconoscere questo ingrediente dal lato oscuro? La mica estratta è riconoscibile nell’Inci grazie alla sigla CI 77019. Se vogliamo evitare di essere complici di questo sfruttamento disumano, è bene quindi fare attenzione a leggere bene le etichette quando acquistiamo i cosmetici.
Fonte: GreenMe