Sistema energetico ucraino al collasso e presunto casus belli in Polonia. Cerchiamo di capiri qualcosa in più
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Dopo che Zelensky, nel suo videomessaggio al vertice del G20, ha affermato che non ci sarà alcun “Minsk-3” (quindi nessun accordo sostanzialmente) tra Russia e Ucraina, il Cremlino conferma che il conflitto proseguirà.
Si avanza a step; tutte le volte che l’occidente, o almeno i vertici politici statunitensi, attraverso l’Ucraina rifiuta il dialogo con richieste ormai irricevibili, il livello della scontro da parte della Russia sale.
Nella giornata di ieri 80, forse 100 missili sono stati lanciati contro le infrastrutture energetiche ucraine secondo il portavoce dell’ aeronautica di Kiev. Si tratta di un attacco più pesante di quello del 10 ottobre. Il ministro dell’interno ucraino in seguito dichiarerà che sono stati colpiti 30 obbiettivi, mentre lo stato maggiore ucraino afferma che sono stati lanciati dai russi 90 missili, di cui 77 intercettati. Vale a dire che con circa 13 missili russi avrebbero colpito 30 obbiettivi…qualcosa non torna. Dato che i danni al sistema energetico ucraino sono gravi ed evidenti, è chiaro che l’esercito ucraino tenti in maniera propagandistica di limitare i danni.
Diversi video, che risalgono alla sera di ieri, provano come anche nelle zone dove la corrente è rimasta ci siano comunque forti picchi di tensione, caratteristica che manifesta come il sistema integrato a livello nazionale abbia subito danni consistenti.
Regioni ucraine senza luce dopo l’ attacco russo:
Kiev
Zhytomyr
Ternopil
Leopoli
Odessa
Kharkov
Zaporozhye
Rivne
Volyn
Dnepropetrovsk.
Nelle stessse ore viene data la notizia da alcuni media polacchi che due missili sarebbero caduti nella città polacca di Przewodòw, al confine con l’Uraina.
Viene colpito un essicatoio per cereali, due i morti. I vertici politici e militari russi dichiarano la loro estraneità a quanto successo in Polonia.
La notizia fa subito il giro del mondo, i media occidentali parlano subito di missili russi in territorio Nato, ma anche in questo caso qualcosa non torna.
Vengono diffuse alcune foto, già dalle prime battute molti analisti ritengono i danni NON compatibili con due missili kh-101 russi.
Non sono sicuramente quei missili che hanno una capacità esplosiva sufficiente a creare gravi danni a strutture strategiche in ucraina.
Questi i danni che, secondo le fonti polacche, avrebbe causato due missili russi in territorio appunto polacco. Ma se non sono stati i missili russi, cosa è successo?
Diverse le ipotesi possibili, la più accreditata è che si sia trattato di due missili della contraerea ucraina S-300, che hanno una carica esplosiva molto minore ai kh 101 russi, compatibile con l’entità abbastanza modesta dei danni riscontrati.
Anche diversi capi di stato occidentali in queste ore hanno confermato che non si tratta di missili russi, da Scholz a Biden. Quest’ultimo in alcune dichiarazioni alla stampa ha affermato:
secondo informazioni preliminari, basate su dati parziali, tenuto conto della traiettoria, è improbabile che il missile caduto in Polonia sia stato sparato dalla Russia. Ma vedremo.
La situazione in queste ore è ovviamente molto convulsa, con riunioni a non finire sia a livello nazionale polacco che a livello di paesi della Nato. Vedremo nelle prossime ore che decisioni verranno prese. Tuttavia visto quanto precedentemente detto risulta difficile pensare che la Nato possa intraprendere qualche azione militare diretta a seguito di quanto successo ieri in Polonia. Staremo a vedere.
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