Area euro a rischio: economie troppo diverse
Di Leoniero Dertona
L’Area Euro ha un problema e si chiama inflazione. Non solo, o non tanto, per i valori assoluti, ma soprattutto perché ci sono delle differenze impressionanti a livello di andamento dei prezzi fra i vari paesi, tale da sgretolare il mercato unico.
Il tasso d’inflazione annuale nell’Area Euro ha continuato a superare livelli record ed è balzato al 10,7% nell’ottobre del 2022 dal 9,9% di settembre. I dati sono stati superiori alle previsioni del mercato del 10,2%, secondo le stime preliminari. I prezzi dell’energia continuano ad avere l’impatto maggiore (+41,9% rispetto al 40,7% di settembre), seguiti da cibo, alcol e tabacco (13,1% rispetto all’11,8%), beni industriali non energetici (6% rispetto al 5,5%) e servizi (4,4% rispetto al 4,3%).
Rispetto al mese precedente, i prezzi al consumo sono aumentati dell’1,5%, l’incremento più alto degli ultimi sette mesi, ma l’inflazione in generale è ai massimi da quando l’Euro è stato creato, e siamo alle due cifre. Ecco un grafico adeguato:
In realtà il vero problema dell’Euro area è legato alla grande differenza di inflazione fra i vari paesi: passiamo dalla Francia, che ha un’inflazione al 6,2%, per l’intervento diretto dello stato sui prezzi energetici, al 22,2% della Lettonia, ma anche il 14,5% dei Paesi Bassi. Il diverso andamento dei prezzi interni viene a porre una sfida insuperabile al mercato unico, base dell’Euro. Come si possono tenere dentro economie così diverse con divaricazioni così forti dei costi, che quindi segnalano andamenti competitivi differenti? Il mercato prima o poi inizierà a scricchiolare, tanto più che la BCE sembra non voler lavorare sul problema, anzi desidera accentuarlo. Prima o poi vedremo un crack, bisogna solo capire qualche paese farà partire la prossima crisi.
Tratto da: Scenari Economici