Dopo il sì incassato a Montecitorio, il programma del nuovo esecutivo passa al vaglio di Palazzo Madama
Di Paolo Molinari
Palazzo Madama si prepara ad accogliere Giorgia Meloni per il ‘secondo tempo’ del voto di fiducia sul governo. Ieri la Camera dei deputati ha dato il suo via libera all’esecutivo con 235 voti a favore, 154 no e 5 astenuti. “Sarò in Senato per un altro importante tassello. La rotta è tracciata: andiamo avanti”, è stato il commento della presidente del Consiglio affidato ai social network subito dopo il voto di Montecitorio.
Berlusconi è alle limature del discorso, atteso dopo le 17,30 di oggi. Quello del Cavaliere, spiegano i suoi, dovrebbe essere un “discorso di fiducia a Meloni”. L’ex premier darà il suo ‘imprimatur’ al governo, non senza rivendicare che vede l’esecutivo in carica come “risultato di un lavoro avviato quasi trent’anni fa con la fondazione del centrodestra che ora porta una donna al governo”.
Non mancheranno, nel discorso del Cavaliere, riferimenti alle urgenze dell’economia italiana e al tema dei rincari dell’energia, così come i riferimenti all’ancoraggio di Forza Italia ai valori dell’atlantismo e dell’europeismo. Per ovvie ragioni, tra l’altro è in buona compagnia, quasi certamente nemmeno una parola sarà spesa sulla lotta alla criminalità organizzata e sulla giustizia […]
La presidente del Consiglio replicherà in Aula alle 16,30. Poi si passerà alle dichiarazioni di voto. Non che a palazzo Madama il centrodestra corra rischi sui numeri: la maggioranza ha 29 voti di differenza con le opposizioni. Nonstante questo, c’è attesa sui numeri, tanto più dopo che ben 9 senatori sono stati ‘promossi’ ministri, facendo scendere il margine di ‘vantaggio’ della maggioranza.
Tratto da: Agi