Questa guerra, nascosta dietro la crisi Ucraina creata dagli Stati Uniti, è stata progettata (tra le altre cose) per distruggere il vantaggio manifatturiero dell’Europa rispetto agli Stati Uniti, ma è più probabile che rafforzi la posizione economica della Cina e di altre economie asiatiche
Fonte: Moonofalabama, tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Proprio ieri avevo scritto su come gli Stati Uniti stiano vincendo la loro guerra contro le industrie e i cittadini europei.
Sostenevo che la Germania deve aprire il gasdotto Nord Stream II, che può portare il gas naturale russo in Germania senza attraversare il territorio di altri Paesi. Deve inoltre permettere a Siemens di riparare i compressori difettosi del Nord Stream I. Tutto questo è di fatto inevitabile se l’industria tedesca vuole sopravvivere.
Altri sono giunti a conclusioni simili e hanno deciso di sabotare i gasdotti per renderne impossibile la riapertura:
Tre linee offshore del sistema di gasdotti Nord Stream hanno subito danni “senza precedenti” in un solo giorno, ha dichiarato martedì Nord Stream AG, l’operatore della rete, in quello che un funzionario tedesco ha suggerito essere un “attacco mirato.” Il Nord Stream 2 ha subito una perdita di gas, seguita da un calo di pressione sul Nord Stream 1.
La società ha inoltre dichiarato che è impossibile stimare quando sarà ripristinata la capacità operativa del sistema di gasdotti.
Il danneggiamento simultaneo di tre gasdotti sottomarini non è ovviamente un incidente.
Un funzionario tedesco che si occupa di economia ha dichiarato al Tagesspiegel:
“Non riusciamo ad immaginare uno scenario che non sia un attacco mirato.”
E ha aggiunto: “Tutto parla contro una coincidenza.”
I guerrafondai del Telegraph britannico sostengono, senza alcuna prova o logica, che il colpevole è la Russia:
Si teme un sabotaggio russo alle forniture di gas all’Europa dopo che tre linee offshore del sistema di gasdotti Nord Stream hanno subito danni “senza precedenti” in un solo giorno.
…
La Russia ha bloccato le forniture di gas all’Europa per rispondere alle sanzioni occidentali imposte per l’invasione illegale dell’Ucraina. I giornali tedeschi hanno riportato fonti che affermano che le perdite sono il risultato di un “attacco mirato.”
Come scrivevo nel pezzo di ieri, l’affermazione che la Russia voglia bloccare il flusso del gas verso l’Europa è assolutamente falsa:
Il Nord Stream II era stato realizzato per rendere la Germania indipendente dai gasdotti che attraversano la Polonia e l’Ucraina. Bloccarlo era la cosa più stupida da fare per la Germania e così il cancelliere Scholz l’ha fatto.
Nei mesi successivi la Polonia aveva bloccato il gasdotto Yamal, anch’esso diretto in Germania. L’Ucraina aveva poi tagliato altri due gasdotti russi. Le principali stazioni di compressione del gasdotto Nord Stream I, costruite dalla tedesca Siemens e di cui la stessa azienda aveva il contratto di manutenzione, si sono guastate una dopo l’altra. Le sanzioni vietano a Siemens di ripararle.
Non è stata la Russia a far mancare il suo gas e il suo petrolio ai mercati europei. Sono stati i governi tedesco, polacco e ucraino a farlo.
La Russia sarebbe infatti felice di vendere di più. Putin aveva recentemente rinnovato l’offerta di far arrivare in Germania quanto più gas possibile attraverso il Nord Stream II: …
Se la Russia dovesse tagliare i gasdotti nel Mar Baltico, danneggerebbe quelli che portano il gas norvegese in Europa, non i gasdotti di sua proprietà che le danno una certa influenza [sui governi europei].
La Russia non ha quindi alcun interesse plausibile a sabotare il sistema Nord Stream. Altri, tuttavia, hanno tali interessi. Probabilmente vogliono che la Germania “resti in linea” con la loro guerra per la decolonizzazione della Russia. I principali attori potenziali sono gli Stati Uniti, i Britannici, il governo ucraino e quello polacco o un mix di questi.
La geografia e la scarsa profondità del Mar Baltico sembrano escludere che siano stati i sottomarini statunitensi o britannici a provocare il danno. L’Ucraina non ha accesso al Mar Baltico. La Polonia, che aveva già cercato di impedire o ostacolare la costruzione del Nord Stream II, è l’attore più probabile, anche se dubito che oserebbe agire da sola.
Si consideri questo dell’aprile 2021:
Gli sviluppatori del gasdotto Nord Stream 2 hanno accusato le forze navali straniere di attività “provocatorie” in prossimità dei lavori di costruzione. Il controverso gasdotto è stato completato per circa il 93% e due navi russe per la posa delle condutture sono in servizio e stanno lavorando al progetto nelle acque danesi.
Andrei Minin, direttore della filiale Nord Stream 2 AG gestita da Gazprom, ha dichiarato alla TASS che “navi da guerra e imbarcazioni straniere hanno dimostrato una maggiore attività” nei pressi dell’operazione e che “tali azioni sono provocatorie e possono portare a danni al gasdotto.” Ha inoltre accusato la Polonia di aver schierato un aereo militare di pattuglia M-28 per sorvegliare le operazioni.
“La Marina polacca non sta conducendo azioni provocatorie e ha svolto i suoi compiti statutari in accordo con le leggi internazionali,” ha risposto il comando centrale dell’esercito polacco in un post sui social media. “Gli aerei M-28B Bryza effettuano regolarmente voli di pattugliamento nella regione del Mar Baltico.”
La Polonia si oppone fermamente allo sviluppo del Nord Stream 2, che offrirà a Gazprom un percorso alternativo sottomarino per la fornitura di gas naturale ai clienti dell’Europa occidentale. Attualmente, il gas deve passare attraverso le reti di gasdotti terrestri in Polonia e Ucraina, che comportano un’importante tassa di transito e forniscono ad entrambe le nazioni – che non sempre hanno rapporti cordiali con la Russia – un certo grado di sicurezza energetica.
Seguito da questo nel maggio 2021:
La Polonia ha reagito con rabbia alla decisione del Presidente Joe Biden di rinunciare alle sanzioni statunitensi sul Nord Stream II, avvertendo che la mossa potrebbe minacciare la sicurezza energetica dell’Europa centrale e orientale.
“L’informazione non è assolutamente positiva dal punto di vista della sicurezza, poiché sappiamo perfettamente che il Nord Stream II non è solo un progetto commerciale, ma è soprattutto un progetto geopolitico,” ha dichiarato Piotr Muller, portavoce del governo polacco.
Il 7 febbraio Biden aveva dichiarato che avrebbe deciso se consentire o meno l’apertura del Nord Stream II:
Dopo che entrambi i leader sembravano aver evitato di voler menzionare il gasdotto, durante una conferenza stampa pomeridiana, incalzato dalle ripetute domande dei giornalisti, Biden, in piedi accanto al cancelliere tedesco, ha detto che il Nord Stream 2 non andrà avanti se la Russia invaderà l’Ucraina, un avvertimento questo al presidente russo Vladimir Putin di potenziali conseguenze economiche.
“Se la Russia invade, il che significa carri armati o truppe che attraversano di nuovo il confine dell’Ucraina, allora non ci sarà più il Nord Stream 2”
ha detto Biden durante la conferenza stampa con Scholz, che non si è spinto così in là come Biden, ma ha insistito sul fatto che gli Stati Uniti e la Germania rimangono “assolutamente uniti.”
Il 27 febbraio Biden aveva sanzionato la società proprietaria del gasdotto.
Sotto l’attuale leadership di destra, la Polonia è estremamente ostile alla Germania. Questo mese ha persino rinnovato la richiesta di riparazioni di guerra alla Germania, una questione che era stata risolta decenni fa:
Giovedi, il più importante politico polacco ha dichiarato che il governo chiederà alla Germania un risarcimento equivalente a circa 1.300 miliardi di dollari per l’invasione e l’occupazione del suo Paese da parte dei nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale.
Jaroslaw Kaczynski, leader del partito Diritto e Giustizia, ha annunciato l’ingente richiesta di risarcimento in occasione della pubblicazione di un rapporto a lungo atteso sui costi sostenuti dal Paese per gli anni di occupazione della Germania nazista, in occasione degli 83 anni dall’inizio della Seconda Guerra Mondiale.
…
Il Ministro degli Esteri tedesco ha dichiarato giovedì che la posizione del governo rimane “invariata” e che “la questione dei risarcimenti è conclusa.”
“La Polonia ha rinunciato molto tempo fa, nel 1953, ad ulteriori riparazioni e ha ripetutamente confermato questa rinuncia,” ha detto il ministro in una risposta via e-mail ad una domanda dell’Associated Press sul nuovo rapporto polacco.
È ora che il governo tedesco si svegli e riconosca che è stata lanciata una guerra contro il suo Paese.
E no. Non è la Russia a portarla avanti.
Moon of Alabama
Fonte: moonofalabama.org
Link: https://www.moonofalabama.org/2022/09/the-war-on-germany-just-entered-its-hot-phase.html#more
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