In Amazzonia gli incendi si propagano senza tregua: toccato il record di 3.358 roghi in una sola giornata. La grave situazione, di cui è complice innanzitutto il presidente brasiliano Bolsonaro, è ormai fuori controllo
Di Rosita Cipolla
È emergenza incendi in Amazzonia, le fiamme stanno divorando il polmone verde della Terra. Proprio in questi giorni è stato registrato un nuovo allarmante record: lo scorso 22 agosto il numero dei roghi, attivi contemporaneamente nell’arco di 24 ore nella foresta amazzonica, ha superato quota 3000. Numeri del genere non si registravano da ben 15 anni.
È stato superato – di ben tre volte – persino il primato del 10 agosto, passato alla storia col nome di “giorno del fuoco”, a causa del numero elevatissimo di incendi, molti dei quali appiccati dagli agricoltori brasiliani nel corso di una manifestazione a sostegno delle politiche di deforestazione portate avanti dal presidente Bolsonaro.
Il monitoraggio satellitare ha restituito una situazione allarmante: in totale sono stati 3.358 i roghi rilevati lunedì 22 agosto, il numero più alto registrato in una sola giornata da settembre 2007, secondo quanto riferito dall’Istituto nazionale di ricerche spaziali brasiliano (INPE).
Bolsonaro complice della devastazione dell’Amazzonia
È ormai tristemente noto che a influire sullo scoppio degli incendi non è soltanto la siccità causata dall’aumento delle temperature, ma gli agricoltori e gli allevatori, che devastano i territori per far spazio ad allevamenti intensivi. Ad aggravare i livelli di deforestazione in Amazzonia è anche la presenza di trafficanti di legname, protetti dal governo brasiliano.
Le regioni in cui si verifica la maggior parte degli incendi si stanno spostando sempre più a nord – spiega Alberto Setzer, responsabile del programma di monitoraggio incendi dell’INPE. – Il cosiddetto arco della deforestazion è indubbiamente in evoluzione.
Nel corso del mese che sta per concludersi sono stati circa 24.120 gli incendi registrati e potrebbe essere l’agosto peggiore in assoluto per la foresta amazzonica da quando Jair Bolsonaro è al governo. Mentre nel mese di luglio si è assistito ad un aumento dell’8% dei roghi rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.
Se alle elezioni di ottobre il presidente uscente Bolsonaro dovesse essere riconfermato alla guida del Brasile, sarebbe l’ennesimo duro colpo per l’ambiente e per le popolazioni indigene, che lo hanno denunciato sia per genocidio che per ecocidio.
Fonte: AFP, GreenMe
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