7 anni di lotta non potevano passare impuniti
Di Francesco Guadagni
Il messaggio doveva essere chiaro. Sette anni di lotta, dal 2014 al 2021 in un comparto strategico della logistica, con il raggiungimento anche di alcune vittorie sindacali, non potevano passare impuniti. Ed ecco quindi, che una parte della Polizia e della Magistratura, al servizio del padronato, sono passate alla contro offensiva arrestando il coordinatore nazionale del Si Cobas Aldo Milani e tre dirigenti del sindacato piacentino: Mohamed Arafat, Carlo Pallavicini e Bruno Scagnelli. Agli arresti anche due appartenenti all’Unione Sindacale di Base.
Ai sindacalisti sono stati addebitati capi d’accusa infamanti, come quelli di estorsione oltre ad associazione a delinquere, violenza privata, resistenza a pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio.
Accuse gravissime per mostrare come delinquenti all’opinione pubblica chi invece lotta per i diritti e migliori condizioni dei lavoratori. Intanto, il sindacato Si Cobas in un comunicato ricorda che quello che è successo questa mattina “è un pesantissimo attacco alla libertà sindacale e al diritto di sciopero, portato da un settore della magistratura che si è già distinto negli anni per il suo livore antisindacale con denunce, arresti, fogli di via e divieti di dimora. Con accuse di “violenza” e di “estorsione” vogliono reprimere le lotte dei lavoratori contro lo sfruttamento e per il salario, in un momento in cui padroni e speculatori italiani e internazionali stanno rapinando i salari con aumenti dei prezzi dell’8% (del 10% per le famiglie a basso reddito), e più che mai è urgente una lotta generalizzata per difendere il potere d’acquisto dei salari.”
Dal sindacato di base, rilanciano la mobilitazione: “L’unica risposta a questo nuovo e più pesante atto di repressione e di intimidazione antioperaia è la lotta più ampia di tutti i lavoratori, per il diritto di organizzarsi in sindacato e di lottare a difesa delle proprie condizioni. Non possono fermare i lavoratori con le manette! Sciopero di tutti i lavoratori da questa sera per tutta la giornata di mercoledì 20! Presidio sotto la Prefettura di Milano dalle ore 10 di domani!”
Di un tale provvedimento contro rappresentanti sindacali non si ha notizia nella storia dell’Italia repubblicana. Bisogna risalire all’Italia del ventennio fascista.
In fondo, il Governo Draghi, in Ucraina, con pretesto di difendere la popolazione dall’invasore russo, non appoggia milizie dichiaratamente fasciste con armi e finanziamenti di vario genere? La coerenza non è mancata a questo esecutivo, anche in questa circostanza, si mostrato il vero volto del sistema neocapitalista, il fascismo dei tempi moderni.
Tratto da: L’Antidiplomatico