Una certa narrazione guerrafondaia e filo-NATO insiste sui media mainstream a parlare della possibile sconfitta della Russia sul campo, oltre che di fantomatici contrattacchi delle forze ucraine.
Una narrazione funzionale per continuare a inviare armi al regime di Kiev, nonostante questi armamenti avranno l’unico effetto di produrre solo più distruzione e inutili morti, vengano distrutti e catturati dalle forze russe o venduti sottobanco dagli stessi ucraini.
Intanto mentre dagli Stati Uniti e dall’Europa continuano a cianciare di una possibile vittoria sul campo, proprio dal campo di battaglia giungono notizie di tenore ben diverso.
La pubblicazione francese Strategika scrive:
“L’inizio della fine per l’esercito ucraino?
Dopo la doppia sconfitta nel settore di Lysychansk – Severodonetsk e la perdita di oltre 10.000 uomini (uccisi, feriti, prigionieri, dispersi) e l’abbandono di 700 materiali ed equipaggiamenti pesanti da combattimento, le cattive notizie continuano ad accumularsi per l’esercito di Kiev con la prosecuzione dell’offensiva russa e alleata nel Donbass.
Oggi apprendiamo che nel settore di Soledar, a seguito degli attacchi aerei russi, la 24ª brigata meccanizzata ammonta a 2.500 uomini, pari al 60% della forza iniziale impegnata. La 79ª Brigata d’assalto aviotrasportata ha visto le sue perdite superare l’80% della sua forza iniziale. In entrambi i casi, queste due brigate non sono più in grado di combattere come unità formata.
Guerra mondiale inevitabile per il nuovo capo dell’esercito britannico; popoli dove siete?
…Tutti questi elementi permettono di considerare la possibilità di un collasso dell’esercito ucraino nel Donbass nei prossimi quindici giorni. I colpi inferti dai russi e dai loro alleati, a meno di 48 ore dalla caduta di Lysychansk, non hanno lasciato tregua alle unità in fuga per radunare i loro fuggitivi e ritrovare una parvenza di coesione sulle loro nuove linee di difesa che, inoltre, potrebbero ora essere prese alle spalle in caso di vittoria a Seversk e Krasnopolye nel settore di Slaviansk”.
La Russia continua ad avanzare. Lentamente ma inesorabilmente. Le forze della Repubblica popolare di Lugansk (LPR) e le truppe russe sono entrate nella città di Seversk, che è sotto il loro controllo operativo, afferma l’agenzia TASS che cita una fonte vicina alla milizia popolare di Lugansk.
“Le forze alleate sono già entrate a Seversk (città nella Repubblica Popolare di Donetsk controllata dall’esercito ucraino). Posso dire che la città è sotto il nostro controllo operativo. Sono in corso operazioni di rastrellamento. Seversk sarà presto completamente liberata dalle truppe ucraine”.
La presa di Serversk è stata poi confermata da Vitaly Kiselev, viceministro degli Interni della LPR.
“Seversk è sotto il nostro controllo”, ha detto ai microfoni di Channel One.
La situazione sul campo è sempre più difficile per l’Ucraina ma il regime di Kiev si ostina a non voler avviare alcun negoziato.
Secondo la portavoce del ministero degli Esteri di Mosca, Maria Zakharova, “questa non è la posizione dello Stato ucraino, ma una canzone cantata da Washington, che il regime di Kiev ha accettato di eseguire”.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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