Laboratorio Libia: il fronte sconosciuto

Laboratorio Libia: il fronte sconosciuto

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Tempo di lettura: 2 min

di Manlio Dinucci

Mentre l’Europa è stretta nella morsa della crisi energetica, i pozzi di petrolio in Libia sono chiusi dallo scorso febbraio. In Italia e in Europa non se ne parla, per non dover scendere nei dettagli di una guerra che noi promuoviamo, di cui però, per fortuna del governo italiano, non si è accorto nessuno. Finora.

Ma come si è arrivati a questa situazione? Lo scorso dicembre le elezioni in Libia erano state misteriosamente cancellate ad una settimana dal voto. Perché? Saif Gheddafi, figlio del colonnello, era dato a oltre il 50% nei sondaggi e sarebbe diventato presidente della Libia.

In risposta a questa brutale ingerenza nella vita politica libica, lo scorso febbraio il parlamento vota così la fiducia a Fathi Bashagha, dopo che questi aveva a sua volta riconosciuto l’autorità dell’Esercito Nazionale Libico di Khalifa Haftar.

Il premier uscente però, Abdulhamid Dabaiba, sostenuto dall’Occidente, ormai senza legittimità politica, rimane al suo posto a Tripoli, protetto dalle milizie, alle quali ultimamente si è aggiunto anche l’Isis.

Ciò ha spinto il popolo libico, insieme alle unioni sindacali, a chiudere i pozzi di petrolio, quasi totalmente nei 2/3 di Libia controllati dall’Esercito Nazionale Libico di Haftar. Questa decisione estrema è motivata dal fondato timore che i proventi del petrolio servano per finanziare un nuovo dispositivo militare repressivo a Tripoli, sponsorizzato dalla Nato, contro la volontà popolare.

In un momento in cui il dibattito in Italia è concentrato sulla guerra e sul carovita, sbloccare il petrolio libico attraverso il pieno riconoscimento della sovranità libica e non attraverso il finanziamento di milizie e il sostegno ad un premier “illegale”, potrebbe procurare all’Italia quelle risorse necessarie per contrastare il carovita.

Chi è pronto a sfidare il governo Draghi su questa battaglia?

Ne abbiamo parlato con Michelangelo Severgnini, autore del film “L’Urlo – The Scream” da diversi anni in contatto con centinaia di libici e migranti dal suolo libico.

Pangea Grandangolo
Lunedì 13 giugno alle 20:30

Tratto dal canale Telegram Giorgio Bianchi

Economia Italia