Traffico di influenze illecite: Beppe Grillo indagato a Milano

Traffico di influenze illecite: Beppe Grillo indagato a Milano

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La vicenda è quella dei contratti pubblicitari con Moby: indagato anche l’armatore Onorato

Traffico di influenze illecite per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti dalla compagnia di navigazione Moby con il blog Beppegrillo.it. E’ questa l’accusa che la Procura di Milano contesta a Beppe Grillo per alcuni contratti pubblicitari sottoscritti tra il 2018 e il 2019 dalla compagnia marittima – di proprietà dell’armatore Vincenzo Onorato, indagato per lo stesso reato – con il suo blog e con la Casaleggio Associati.
Per questo motivo i finanzieri del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano hanno perquisito a Genova la sede della Beppegrillo srl, la società cui è intestato il portale web del fondatore M5S, nonché gli uffici di Onorato.
Il fascicolo è affidato al procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e alla sostituta Cristiana Roveda.

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“Nello stesso lasso temporale” in cui sono stati firmati i contratti, si legge nel comunicato stampa della Procura, “Onorato Vincenzo ha richiesto a Giuseppe Grillo una serie di interventi in favore di Moby s.p.a. che Giuseppe Grillo ha veicolato a esponenti politici trasferendo quindi al privato richiedente le relative risposte”. Di qui l’ipotesi di traffico di influenze illecite.
La vicenda è emersa nel 2019 nell’ambito delle indagini sulla Fondazione Open del leader di Italia Viva Matteo Renzi, anch’essa finanziata da Onorato. L’Unità di informazione finanziaria (Uif) della Banca d’Italia aveva segnalato i versamenti come sospetti in base alla normativa antiriciclaggio, “sia per gli importi, sia per la descrizione generica della prestazione ricevuta, sia per la circostanza di essere disposti a beneficio di persone politicamente esposte”.
In particolare la Moby aveva stipulato un contratto da 240 mila euro per il biennio 2018-2019 con Grillo in cambio di uno spot al mese sul suo blog e sui suoi canali social.
Nel triennio 2018-2020 la compagnia di navigazione ha anche “sottoscritto un contratto con la Casaleggio Associati che prevedeva il pagamento di 600.000 euro annui quale corrispettivo per alla stesura di un piano strategico per l’attuazione di strategie per sensibilizzare l’opinione pubblica e gli stakeholder alla tematica delle limitazioni dei benefici fiscali alle sole navi che imbarcano personale italiano e comunitario”. Dalle indagini preliminari emerge che potrebbero essere stati versati 1,2 milioni di euro in favore della Casaleggio. I contratti sono stati acquisiti nel corso delle perquisizioni scattate da parte degli uomini del Nucleo economico-finanziario della Guardia di finanza di Milano.

Tratto da: Antimafiaduemila

Fonte foto: L’Arena.it

 

 

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