Cosa sta accadendo in due paesi strategici con ambizioni di potenza regionale nel Medio Oriente come Iran e Turchia?
In Iran è stata registrata una violenta esplosione nella città iraniana di Natanz, situata a circa 240 chilometri a sud della capitale Teheran, che ospita diversi impianti nucleari. La notizia è stata diffusa da alcune agenzie iraniane, tra cui “Fars” e “Isna”, che citano fonti locali secondo cui sarebbe avvenuta “una grande esplosione a Natanz”. Nello specifico la “Fars”, citando una giornalista della vicina città di Badroud, afferma che è stata avvertita un’esplosione di breve durata accompagnata da una luce intensa nel cielo, senza fornire ulteriori dettagli.
Al Jazeera riferisce che i primi rapporti ipotizzavano che un sistema di difesa missilistico terra-aria avesse preso di mira un oggetto ostile, molto probabilmente un drone.
Nournews, una agenzia vicino alle forze di sicurezza iraniane, ha confermato che un missile di difesa aerea è stato lanciato ed è esploso in cielo, ma ha detto che faceva parte di un test di reazione rapida.
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La televisione di Stato ha successivamente confermato questo resoconto, affermando che il test faceva parte di esercitazioni che vengono regolarmente eseguite sotto la supervisione delle autorità di difesa aerea locali. Nell’ambito del test non sarebbero stati arrecati danni all’area locale.
Il giornale israeliano Times of Israel rammenta che ad aprile, l’impianto nucleare sotterraneo aveva subito una misteriosa esplosione che ha danneggiato alcune delle sue centrifughe. Lo scorso luglio, incendi inspiegabili avevano colpito l’ impianto di assemblaggio di centrifughe a Natanz, che le autorità hanno poi descritto come un sabotaggio.
L’esplosione giunge mentre a Vienna si sono tenuti in questi giorni, a partire dal 29 novembre, colloqui per rilanciare l’accordo sul nucleare iraniano del 2015.
In Turchia invece servizi di intelligence della Turchia avrebbero sventato un attentato al presidente Erdogan. Secondo quanto riferisce il quotidiano “Milliyet”, una squadra del servizio di sicurezza ha intercettato e neutralizzato un ordigno collocato sotto un’automobile della polizia che accompagnava il capo dello Stato impegnato in una visita nella città meridionale di Mardin. L’operazione, fanno sapere le autorità locali, è scattata in mattinata – prima che la visita di Erdogan iniziasse – ma è stata resa nota solo nel pomeriggio per “non creare allarme”.
Tratto da: Contropiano.org
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