Di L’Antidiplomatico
L’Italia abbandona l’idea di acquistare i droni Hammerhead prodotti da Piaggio Aerospace ma acquisterà altri velivoli turboelica P.180 Avanti Evo della stessa azienda.
Il ministero della Difesa italiano ha dichiarato che spenderà 171 milioni di euro per acquistare i sei aerei turboelica P.180 Avanti Evo, un simulatore di volo e per l’estensione del contratto di manutenzione dei motori Viper.
Con questa decisione l’Italia agisce nell’ottica del rilancio dell’azienda, rendendola più solida dal punto di vista finanziario in vista di una sua cessione dopo tre anni di amministrazione controllata.
Il velivolo turboelica P.180 Avanti Evo, che si aggiunge alla flotta esistente di P.180 del ministero, sarà probabilmente utilizzato per il trasporto, la ricognizione e le missioni speciali.
“Soddisfacendo l’impegno del Governo a supportare il turnaround di Piaggio Aerospace, questo importante ordine accresce ulteriormente il valore della Società, che ora è vicina alla ricerca di un nuovo proprietario”, ha dichiarato il commissario straordinario di Piaggio Aerospace, Vincenzo Nicastro.
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La notizia dell’acquisto di altri velivoli prodotti da Piaggio Aerospace è così commentata da Christian Venzano, segretario generale Fim Cisl Liguria, in una nota: “La firma da 171 milioni di Euro che autorizza l’acquisto di 6 aerei P-180 Evo, la fornitura di un simulatore di volo e l’estensione del contratto di manutenzione dei motori Viper, è una notizia che ci soddisfa e che va nell’ottica di valorizzare tutte le competenze ed il know-how di Piaggio Aerospace.
Adesso però urge la firma del contratto per dare il via alla fase produttiva, importante per Piaggio ma anche per dare ossigeno a Laerh, l’azienda che si occupa della produzione delle fusoliere e delle parti metalliche e che occupa 46 lavoratori per i quali stanno per scadere gli ammortizzatori sociali.
Restiamo in attesa della convocazione al Mise che chiarisca la situazione rispetto alla fase di vendita di Piaggio, che deve tenere conto del valore attuale e dello sviluppo necessario a dare garanzie sul futuro di questa storica azienda, importante non solo per i siti di Genova e Savona, ma strategica per i suoi prodotti in ambito motoristico e velivolistico per il futuro del Paese”.
La scelta di non procedere all’acquisto dei droni potrebbe essere legata alla futura proprietà dell’azienda. l’Italia aveva promesso di acquistare quattro dei droni P1.HH dell’azienda, la versione senza pilota del P.180 progettata da Piaggio e soprannominata Hammerhead. Il drone era originariamente nella lista della spesa degli Emirati Arabi Uniti dopo che Piaggio è stata rilevata nel 2014 da Mubadala Development Company, una società di investimenti strategici con sede ad Abu Dhabi.
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Gli Emirati Arabi Uniti volevano acquistare l’Hammerhead e volevano che l’Italia ne acquistasse una versione. Ma quando l’Italia ha tentennato gli Emirati Arabi Uniti si sono allontanati, annullando i propri ordini e ponendo l’azienda in amministrazione controllata nel 2018, mettendo a rischio centinaia di posti di lavoro alla Piaggio e lasciando l’azienda con droni P1.HH quasi completati tra le mani.
Da qui la decisione dell’Italia di acquistare i droni nel 2019, “nonostante il capo di Stato maggiore dell’Aeronautica avesse dichiarato che il P1.HH non serve a niente”, come evidenziato dal segreatrio della Cgil di Savona Andrea Pasa.
Ma tre anni dopo, sembra che il governo abbia deciso che può evitare di acquistare i droni – lasciando effettivamente che il programma muoia – se si passa semplicemente all’acquisto di aerei con equipaggio dall’azienda per mantenere la sua promessa di spesa.
“La decisione sui droni sarà ora lasciata ai futuri investitori”, ha detto una fonte del settore a Defense News.
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A rilevare la Piaggio Aerospace sembra che adesso debba essere un di investitori italo-svedese, con l’obiettivo di costruire velivoli a propulsione elettrica. Per questo motivo i droni militari potrebbero non essere in cima all’agenda e dunque il destino degli Hammerhead potrebbe essere segnato.
In un articolo de Il Fatto Quotidiano uscito nell’aprile del 2019, riguardo il destino dei droni che già sembrava segnato, Pasa della Cgil così commentava: “Tre Paesi al mondo fanno volare questi droni: gli Stati Uniti, Israele e noi. Capisco gli interessi geopolitici che ci stanno dietro, ma è assurdo che la Piaggio Aerospace si trovi in questa situazione. Senza contare che la sezione della motoristica è un vero e proprio salvadanaio per l’azienda, tanto che ancora oggi ha commesse milionarie e fa gola a molti”.
Quindi “se Piaggio dovesse morire, verrà qualcuno a prendersela per quattro spicci facendone uno spezzatino. Bisogna fare presto, perché il tempo ora sta finendo davvero”.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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