Di Francesca Biagioli
Nonostante il parere contrario di molte associazioni ambientaliste, contadini e consumatori che da anni si battono contro gli Ogm, sembra che la Commissione europea intenda esentare alcuni nuovi Ogm dalle norme di sicurezza entro quattro anni e modificare la normativa per tutti i nuovi Ogm entro 10 anni.
A monitorare e riassumere la situazione è l’organizzazione no profit GM Watch che in una nota ricorda che, nell’aprile di quest’anno, la divisione salute della Commissione europea DG SANTE ha affermato che le normative Ue sugli Ogm “non sono adatte allo scopo”, suggerendo la possibilità, per le piante coltivate utilizzando nuove tecniche sperimentali come l’editing genetico, di essere esentate dai requisiti del regolamento.
Ciò concretamente significa che queste piante potrebbero non essere più soggette a controlli di sicurezza, etichettatura Ogm o requisiti di tracciabilità e monitoraggio.
Immediatamente 57 gruppi, tra cui Ong ma anche organizzazioni di contadini e associazioni di categoria, hanno inviato una risposta alla Commissione Europea per opporsi fermamente a questa possibilità sostenendo che:
la deregolamentazione delle nuove tecniche Ogm comporterebbe rischi inaccettabili per la salute umana e animale e per l’ambiente. La deregolamentazione vieterebbe anche ai cittadini di sapere cosa stanno mangiando e agli agricoltori di sapere cosa stanno seminando.
Diversi dunque i problemi segnalati, non solo la biosicurezza ma anche la mancata trasparenza delle informazioni e la scarsa tutela dei consumatori e degli agricoltori stessi.
Tantissime le critiche a questa proposta, raccolte da GM Watch e dagli altri gruppi, tra cui si legge:
- la Commissione fa troppo affidamento sulle promesse non verificabili dell’industria, accettando le affermazioni secondo cui i nuovi Ogm potrebbero contribuire alla sostenibilità senza alcuna prova a sostegno.
- La Commissione minimizza in modo fuorviante il predominio della tolleranza agli erbicidi nelle nuove colture Ogm.
- La Commissione ignora un ampio corpus di prove e analisi scientifiche che indicano i rischi delle nuove tecniche Ogm. Le tecniche di modificazione genetica non sono precise e possono causare cambiamenti involontari con conseguenze imprevedibili, tra cui potenzialmente tossicità o allergenicità inaspettate.
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Un’altra accusa molto pesante alla Commissione, mossa dai 57 gruppi, è poi di seguire acriticamente il volere delle lobby degli Ogm, anche a costo di contraddire la scienza aggiornata:
che mostra che l’editing genetico può produrre cambiamenti che sarebbero estremamente difficili o impossibili da ottenere nelle coltivazioni convenzionali e che quindi portano rischi sconosciuti.
Le proposte sugli Ogm
In pratica i 57 gruppi, che al momento sembrano non essere stati ascoltati dato che la loro risposta è stata inviata ormai circa 1 mese fa, propongono al contrario un restringimento delle normative sugli Ogm e un’attenzione maggiore dell’Ue nei confronti delle novità in questo settore:
Le nuove tecniche Ogm devono essere mantenute nell’ambito delle normative OGM esistenti, che non devono essere indebolite ma rafforzate (attraverso linee guida aggiuntive sulla valutazione del rischio) al fine di mantenere e migliorare le protezioni per la salute umana e animale e per l’ambiente.
Si chiede inoltre di promuovere tutt’altro tipo di agricoltura, nello specifico il biologico:
La Commissione Europea e i governi dovrebbero fare un passo indietro dalla promozione e deregolamentazione della nuova generazione di OGM e invece dare la priorità al sostegno pubblico e politico per i sistemi agricoli sostenibili come l’agroecologia e l’agricoltura biologica.
Per quanto riguarda invece in nuovi Ogm da immettere sul mercato:
La Commissione dovrebbe incaricare lo sviluppo e l’applicazione di tecniche biochimiche e molecolari di identificazione delle varietà vegetali già disponibili per rilevare tutti i nuovi Ogm noti che entrano nel mercato.
Fonte: Gm Watch, GreenMe
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