Ospite all’evento “Gran Gala’ della cultura e della legalità” di Taormina il Procuratore capo i Catanzaro per parlare di ’Ndrangheta e giustizia in Italia
Nella giornata di ieri, a Taormina – nel messinese -, si è celebrato l’evento “Gran Galà della cultura e della legalità”. Fra gli ospiti anche il Procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, raggiunto dai microfoni dell’AdnKronos ai quali ha detto: “Con il Covid, per le organizzazioni criminali, è più facile riciclare perché per loro possiamo considerarla una stagione di ‘shopping’”. “Si possono comprare, a basso costo, pezzi pregiati. Abbiamo visto – ha aggiunto – come le mafie siano diventate più sofisticate. Non comprano con un prestanome ma lasciano lo stesso proprietario dell’immobile e fanno iniezioni di denaro. Formalmente, dunque c’è lo stesso proprietario ma l”animo’ dello stesso ristorante, albergo, pizzeria o locale che sia e’ del mafioso“.
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Le responsabilità della politica dietro l’inefficienza programmata della giustizia
Altro tema dibattuto nell’intervista è stata la riforma Cartabia sulla quale, fin dai primi annunci della stessa, Gratteri ha sempre sottolineato le criticità che la stessa presenta. “Dopo la presentazione di questa riforma della giustizia Cartabia – ha specificato il Procuratore – sono stati ascoltati i procuratori generali d’Italia, i Presidenti di Corte d’Appello d’Italia e hanno detto che con questa riforma ‘il 50% dei processi sarà dichiarato improcedibile in appello o in cassazione’. Questi sono numeri, dato di fatto“. “Siamo stati poi auditi alla Commissione giustizia della Camera e abbiamo dimostrato, con esempi pratici – ha aggiunto – come l’improcedibilità non sia altro che una ghigliottina. L’Europa ha detto ‘fare processi più veloci’ e non di non fare i processi“.
E parlando di riforme, Gratteri ha sottolineato come la “mamma di tutte le riforme” sia quella del Csm. “Bisogna essere ancor più rigidi con noi stessi affinché la magistratura ritorni più credibile. Dobbiamo essere più coerenti con quello che diciamo e quello che facciamo”. “Ma dobbiamo anche iniziare a fare modifiche radicali e importanti – ha concluso Gratteri – soprattutto in termini di nomina del Csm“.
Tratto da: Antimafiaduemila
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