Argentina: l’ufficio anticorruzione denuncia l’ex presidente Macri alla Corte Penale

Argentina: l’ufficio anticorruzione denuncia l’ex presidente Macri alla Corte Penale

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L’Ufficio Anticorruzione della Repubblica Argentina, diretto dall’ex magistrato Félix Crous, che siede a capo di questo ufficio dall’inizio della presidenza di Alberto Fernández, ha presentato una denuncia penale contro l’ex presidente Mauricio Macri (in foto), per presunto arricchimento illecito di una parte del suo patrimonio avvalendosi del “blind trust”, da lui concordato per dare un’immagine di trasparenza durante la sua carica di presidente della Repubblica nel 2015.
L’ex presidente aggiunge un nuovo procedimento penale alla sua già consistente fedina penale. La denuncia è stata affidata, per sorteggio, al Tribunale Federale N°1, a carico di María Romilda Servini de Cubría, che dovrà far luce rispetto al crowfunding di Agro S. A., LATIN BIO e al citato blind trust concordato con SEGURIDAD FIDUCIARIA S.A.
La denuncia dell’Ufficio Anticorruzione deriva da una relazione redatta dall’Ispettorato Generale di Giustizia (IGJ), coordinata da Ricardo Nissen. Nella relazione viene dettagliata una serie di movimenti azionari che potrebbero fare riferimento a transazioni di denaro non dichiarato tra società il cui unico proprietario sarebbe lo stesso Macri. Qualora le accuse venissero confermate l’ex premier potrebbe essere imputato di “arricchimento illecito”.
Nella relazione si certifica che nella dichiarazione fiscale giurata patrimoniale, di carattere pubblico firmata nel 2015, sulla base della quale fu concordato il blind trust, Macri avrebbe dichiarato solo una parte delle azioni in suo possesso di AGRO G S.A.
Si legge nella denuncia dell’OA: “La sequenza di manovre reticenti ed illecite messe in atto da Agro G S.A., consistenti nell’omettere deliberatamente la comunicazione all’IGJ dell’aumento di capitale sociale risoluto il 02/09/13, e di riportare nei registri contabili la proprietà delle 5.064.938 titoli azionari prefererenziali, si coniugano con la condotta attuata dallo stesso Mauricio Macri nell’omettere deliberatamente la dichiarazione della sua reale quota azionaria in detta società, nella Dichiarazione Fiscale Giurata Patrimoniale corrispondente all’anno 2015, presentata a questo Ufficio Anticorruzione”.

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Nella denuncia si legge ancora “risulta chiaro che le condotte omissive di Agropecuaria del Guayquiraró S.A. e ‘maliziose’ di Mauricio Macri, hanno avuto come finalità ultima, oltre ad occultare che l’acquisizione delle 5.064.938 di azioni preferite da parte di questo ultimo è stata realizzata con denaro non dichiarato, renderle pubbliche per dargli apparenza lecita”.
Il Trust blind ha incassato una serie di dividendi tra 2017 e 2020, per un importo superiore ai 50 milioni di pesos. Questa somma è stata accreditata a Mauricio Macri a febbraio del 2020, quando il trust fu sciolto.
Ciò che sorprende è che questa serie di operazioni avveniva anche quando l’impresa registrava bilancio in negativo. Inoltre Macri, è stato l’unico azionista a incassare somme in detto periodo. Il che sorprende ancora di più, per la passività che implicherebbe.
Purtroppo, l’Ufficio Anticorruzione è stato praticamente non operativo durante la gestione di Laura Alonso, titolare dell’ufficio durante la presidenza di Mauricio Macri, e stando alle sue proprie dichiarazioni non si procedeva nelle cause che coinvolgevano funzionari del governo per paura di essere classificata di parzialità politica.
La stessa Servini de Cubría è stata storicamente legata, e messa in discussione, per i procedimenti sui cortigiani dell’ormai deceduto Carlos Saúl Menem, e in particolar modo il suo coinvolgimento nel “Yomagate” che investigava su una rete di narcotraffico che vedeva coinvolti diversi esponenti del ‘menemismo’.
La tassazione dei patrimoni personali dei funzionari di governo è un debito in sospeso in Argentina, così come la trasparenza di quelle imprese che si inseriscono nei bilanci dello Stato. I meccanismi, gli strumenti, uffici e protocolli necessari ci sono, e il fatto che l’esito o fallimento degli stessi dipendano dalla gestione dimostra che il fallimento istituzionale non è solo conseguenza degli incarichi elettivi.
Esistono, nel sottofondo dello Stato, strutture arcaiche di potere e di omertà che sostengono l’impunità di quelli quale sono sottoposti al disprezzo pubblico.

Tratto da: Antimafiaduemila

Giustizia Mondo