Carlo Palermo, Aaron Pettinari e Antonio Ingroia intervistati rispondono alle domande sul canale di Visione Tv
“E’ in atto una strategia che mira a sostituire le democrazie con un sistema di potere traversale massonico, e tutto quello che sta accadendo c’è ne sta dando conferma”. E’ con queste parole che l’ex magistrato Carlo Palermo circoscrive il panorama in cui stiamo vivendo, sottolineando che questo ‘sistema’ ha come perno centrale gli ordini massonici deviati i quali “proseguono finalità di governo trascendendo i limiti territoriali” e su cui “sino ad oggi non sono stai fatti accertamenti penetranti”.
“La massoneria” – ha continuato Palermo – “ha degli obbiettivi che vengono perseguiti attraverso l’omertà e la segretezza più totali e che vanno al di là delle semplici logiche affaristiche”.
“In Italia sono esistiti, più che in altri Paesi, accertamenti sulla massoneria deviata, a partire dalla loggia segreta P2, ma non si è mai entrati realmente nei piani effettivi poiché ci si è sempre fermati a discorsi di appartenenza”, ha concluso Palermo, aggiungendo infine che “la verità verrà fuori ben prima di quanto crediamo”. I poteri citati da Carlo Palermo trovano anche riscontri di carattere processuale come ha ricordato il caporedattore di AntimafiaDuemila Aaron Pettinari, evocando la deposizione dell’ex Gran Maestro Goi Giuliano Di Bernardo nell’ambito del processo ‘Ndrangheta Stragista, “Di Bernardo disse che gli elenchi veri della P2 non sono mai stati trovati dall’autorità giudiziaria ma che anzi gli vennero offerti da Licio Gelli“ quindi siamo autorizzati a pensare che la loggia P2 in realtà “non si sia mai sciolta”.
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In questi giorni il tema delle logge occulte è tornato ad occupare gli alti onori della cronaca per il caso di “dossieraggio” al Csm su cui stanno indagando in contemporanea quattro procure d’Italia e denunciato per la prima volta dal consigliere togato Nino Di Matteo.
Questa operazione ha lo scopo di “gettare del fango su chi sta facendo semplicemente il proprio dovere ed è una strategia che ci porta indietro ai tempi del Corvo quando venne delegittimato Falcone” ha concluso Pettinari.
Della stessa idea anche l’avvocato Antonio Ingroia il quale ha detto che “l’operazione di dossieraggio ha lo scopo di colpire i magistrati che sono fuori dal coro come Sebastiano Ardita“, accusato da Amara di far parte di una presunta consorteria massonica chiamata “Ungheria”.
“Il sistema è rimasto uguale a se stesso”, ha detto Ingroia. “Come quando il magistrato Nino Di Matteo venne estromesso dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero de Raho dal pool che indagava sui mandati esterni delle stragi” con la motivazione di aver tradito la fiducia dei suoi colleghi rivelando segreti di indagine nel corso della trasmissione televisiva Atlantide.
(Nota del redattore: il magistrato Nino Di Matteo è stato reintegrato nel gruppo di lavoro della procura nazionale antimafia con effetto immediato ad ottobre del 2020 dal procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho. Ad oggi non si conoscono ancora le motivazioni che hanno portato al ritiro del provvedimento di espulsione).
Tratto da: Antimafiaduemila
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