Gli autori di provocazioni che minacciano “gli interessi fondamentali” della sicurezza russa “se ne pentiranno come non mai”, ha avvertito il presidente russo Vladimir Putin nel suo discorso annuale all’Assemblea federale (parlamento russo) evidenziando che le azioni ostili contro il suo Paese “non si fermano”.
Nelle sue parole, Putin ha sottolineato che voler incolpare la Russia “per qualsiasi motivo e, più spesso, per nessun motivo” è diventato una sorta di “sport” in alcuni paesi.
Putin ha poi affermato che Mosca stabilirà per proprio conto, in ogni caso specifico, “una linea rossa” nei rapporti con gli altri paesi.
Nel frattempo, ha ribadito che la Russia costruisce le sue relazioni con “la stragrande maggioranza” degli Stati, compresi i paesi europei, sulla base del rispetto reciproco.
“Non vogliamo bruciare ponti, ma se qualcuno percepisce le nostre buone intenzioni come indifferenza o debolezza e intende far saltare questi ponti, dovrebbe sapere che la risposta della Russia sarà asimmetrica, veloce e dura”, ha chiarito il presidente della Russia.
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La strategia dei golpe
Il presidente ha parlato anche della recente scoperta di un complotto per assassinare il presidente bielorusso e membri della sua famiglia e per compiere un colpo di Stato in Bielorussia. Una pratica a cui fanno ricoso con grande frequenza gli Stati Uniti nei confronti di quei paesi che non si piegano ai voleri imperiali.
“Si può valutare (l’ex) presidente dell’Ucraina Yanukovich o il presidente Nicolas Maduro del Venezuela come si preferisce… Si può avere qualsiasi punto di vista sulle politiche del presidente bielorusso Alexander Lukashenko. Ma la pratica di organizzare golpe e tentativi di omicidio di capi di Stato è semplicemente troppo. Tutti i confini sono stati superati”, ha detto Putin.
In relazione a quanto sventato in Bielorussia il complotto golpista è stato scoperto dai servizi di sicurezza russi e bielorussi, con l’FSB russo che ha arrestato due membri dell’opposizione bielorussa a Mosca e le loro controparti bielorusse che hanno indicato di aver arrestato diverse persone ritenute sostenute dai servizi di intelligence statunitensi. Il Dipartimento di Stato ha negato qualsiasi coinvolgimento nel complotto, secondo quanto riferisce l’agenzia Sputnik.
“Vale la pena sottolineare le confessioni dei detenuti partecipanti alla cospirazione secondo cui si stava preparando un blocco di Minsk, comprese le sue infrastrutture e comunicazioni cittadine, la chiusura completa dell’intera rete elettrica della capitale bielorussa. Questo, incidentalmente, significa preparativi per un enorme attacco informatico. E questo non è qualcosa che può essere fatto con un singolo interruttore”, ha denunciato Putin.
Infine, il presidente russo ha affermato: “Apparentemente, non è un caso che i nostri colleghi occidentali abbiano ostinatamente rifiutato numerose proposte da parte russa di stabilire un dialogo internazionale nel campo dell’informazione e della sicurezza informatica”.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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