Di Gilberto Trombetta
Dopo più di un anno dallo scoppio della crisi, la risposta economica dell’Unione Europa – la famosa pioggia di miliardi – semplicemente non esiste. Il Recovery Fund non esiste.
La Corte costituzionale federale tedesca ha infatti sospeso la ratifica del Recovery Fund dopo che ieri il Parlamento aveva votato favorevolmente. Ecco cosa succede quando un Paese esercita la propria sovranità. Altro che non «c’è sovranità nella solitudine», come aveva incautamente dichiarato il Presidente del Consiglio, Mario Draghi. Uno strumento, il Recovery Fund, che sarebbe comunque deleterio per l’Italia. Resteremmo infatti contribuenti netti della UE anche se prendessimo il massimo dei sussidi previsti, cioè 81 miliardi di euro, e ci faremmo di fatto commissariare definitivamente fino al 2058. Draghi, d’altronde, è lo stesso che ieri ancora parlava di Eurobond. Dopo 30 anni di “nein!” tedeschi.
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Ma il fallimento dell’Unione Europa, l’ennesimo, non è stato solo sul fronte economico in questo ultimo anno all’insegna del Covid-19. Ha fallito su tutti i fronti. Ha fallito, fin da subito, sul fronte politico. Quando nei primi mesi dello scorso anno i Paesi membri reagirono in maniera scomposta e scoordinata, chiudendo anche, unilateralmente, le frontiere. Ha fallito sul fronte della solidarietà, quando diversi Paesi membri arrivarono a bloccare l’export di alcuni dispositivi medici e di protezione. Come se non bastasse, alcuni Stati si sono spinti addirittura a requisire al confine i carichi destinati ad altri Paesi membri. Noi ce lo dovremmo ricordare piuttosto bene visto che siamo stati tra le vittime di questi furti. Ha fallito, infine, anche sul fronte della produzione e dell’approvvigionamento vaccinale. Mentre molti Paesi fuori dalla UE hanno da subito investito nella ricerca, producendo da soli i propri farmaci (Russia, Cina, USA, Cuba e via dicendo) la UE si è messa a contrattare al ribasso come un turista al Suk di Marrakesh. E i risultati, disastrosi, sono sotto gli occhi di tutti.
Eppure, ancora oggi, ci sono italiani che ritengono che il nostro Paese, da solo, non ce la farebbe. La verità è che l’Unione Europa è uno dei più grandi fallimenti dell’età contemporanea. Sicuramente lo è stato per l’Italia. Ma d’altronde noi siamo l’unico Paese la cui classe politica (purtroppo non solo politica) metta in discussione il concetto di sovranità. Non esiste un Paese al mondo che metta in dubbio la propria sovranità. Cioè il diritto all’autodeterminazione e a non essere una colonia. Solo in Italia esistono questi soggetti. I novelli Quisling.
Tratto da: L’Antidiplomatico
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