Di Agata Iacono
Un paese che ha mostrato al mondo il fallimento della gestione della pandemia ma che rafforza le sue spese militari. E’ questo che emerge dalla trasmissione di ieri di “Presa Diretta”.
Al centro il caso molto discusso delle fregate Fremm, vendute dal’Italia all’Egitto cui vengono anche garantiti finanziariamente i fondi per l’acquisto, anche con i dati di Osservatorio sulle spese militari in Italia.
Ipocrite appaiono le varie campagne per la verità su Giulio Regeni e la liberazione di Patrick Zaki, quando la realtà è che l’Italia continua a vendere armi all’Egitto e aggira il divieto di commerciare con paesi in conflitto.
Nonostante la decisione dell’Italia del mese scorso (29/1/21) di bloccare la vendita di migliaia di missili all’Arabia Saudita e agli Emirati Arabi Uniti, nella trasmissione è emerso come questo annuncio non ha e non avrà alcun impatto sulle relazioni di lunga data condivise da Arabia Saudita e Italia.
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Le armi che uccidono in Yemen sono assembrate in Italia, e Leonardo è direttamente implicato
Il divieto si applica solo ai missili e alle munizioni guidate con precisione (IGP) e non influisce direttamente sulla ricerca e lo sviluppo congiunti, che includono invece il trasferimento di tecnologia e conoscenza dei droni, forniti da Leonardo. “Purtroppo per il nostro governo al vertice della produzione economica ci sono le armi. Non è quello che può difenderci in una pandemia” Questa la denuncia al “governo dei migliori” da parte di Francesco Vignarca, Coordinatore Campagne della Rete Italiana Pace e Disarmo su Presa Diretta.
“Oltre 6 miliardi per nuove armi nel 2021, risorse che avremmo potuto utilizzare per la Sanità o la Scuola”. Questa la denuncia/proposta di Sbilanciamoci e RetePaceDisarmo per #Stoparmi2021
Tratto da: Antidiplomatico
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