Massima attenzione nel Mar Nero e anche nel Donbass dove si stanno concentrando notevoli forze militari

Massima attenzione nel Mar Nero e anche nel Donbass dove si stanno concentrando notevoli forze militari

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Tempo di lettura: 4 min

di Luciano Lago

In Ucraina ci sono state manifestazioni contro Zelensky e queste hanno imbrattato la facciata del suo ufficio con insulti e tale fatto ha messo nervosi i funzionari del governo di Kiev. In Russia Putin e il ministro della Difesa Sergej Sojgu si sono ritirati in una Taiga nel fine settimana a meditare e per questo vari osservatori dicono che, quando i due se ne vanno assieme a meditare, la cosa si fa seria e la domanda è chi rimarrà in Russia a decidere nel momento in cui le due figure chiave per la sicurezza se ne vanno in ritiro di pesca.

Chi sosterrà la valigetta nucleare e chi darà gli ordini nel caso che ci sia una emergenza improvvisa? Questo perchè la situazione è molto tesa, dopo gli insulti di Biden e la risposta di Putin. La flotta della Nato continua ad aumentare le sue unità nel Mar Nero e un secondo incrociatore USA, il Thomas Hundred, unità lanciamissili, è entrato nel Mar Nero nelle ultime 24 ore e, secondo le informazioni, la nave può portare oltre 50 missili da crociera Tomahawk e la portata e di questi si aggira sui 1600 Km. L’incrociatore è entrato nelle ultime ore del sabato e si segnala che la nave rimarrà nel Mar Nero per realizzare operazioni di sicurezza in mare. Bisogna tenere in conto che era già entrato anche l’incrociatore lanciamissili US. Monterrey, pochi giorni prima nel Mar Nero e anche questo dotato di missili da crociera. L’agenzia Interfax segnala che altre 4 unità navali della NATO sono entrate nelle acque antistanti la Georgia e per questo motivo non bisogna meravigliarsi che tutti i sommergibili russi della base del Mar Nero sono usciti immediatamente in mare per missioni non specificate, sono in pattugliamento ma non si sa perchè tutti assieme siano usciti dalle loro basi, fatto non abituale mentre di solito queste unità fanno rotazioni graduali. Ci si domanda perchè siano usciti tutti assieme, forse per la festa dei sommergibilisti? Qualche cosa di insolito si sta verificando e si ignora cosa staranno meditando Putin e Sojgu nel loro ritiro di pesca. Bisogna ricordare che Putin ha cambiato da qualche anno la sua politica di dissuasione militare, mentre prima le autorità di Mosca dicevano che non sarebbe stata mai la Russia per prima a sparare il primo colpo, adesso la nuova dottrina militare dice che, se minacciata nella propria integrità territoriale, il comando russo potrebbe sparare il primo colpo con armi nucleari tattiche senza preavviso; evidente che, con una armata ostile di questa grandezza che si avvicina alla porta di casa, questa potrebbe essere una minaccia e tutto potrebbe succedere. Secondo il comunicato del vice amiraglio russo, i sottomarini dell’armata russa sono nel Mar Nero, meno uno che si è diretto verso il Mediterraneo .. (quello che sta cercando invano la Nato) e sono sottomarini del tipo diesel ed elettrico, a doppio scafo, classe Varshavyanka, multiproposito, particolarmente efficienti grazie alla combinazione di velocità sotto l’acqua e la capacità di colpire obiettivi.

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Propulsi da motori a diesel-elettrici a bassissima emissione di rumore, possono colpire bersagli a lunghe distanze senza essere rilevati dai sensori antisom nemici. Versione migliorata del Kilo (codice Nato), quest’ultima al di sotto dei cinque nodi di velocità risulta invisibile ai sonar passivi, i Varshavyanka implementano una tecnologia stealth avanzata. La flotta russa dispone di almeno 6 sottomarini di questa classe nel Mar Nero. Di fatto l’armata della NATO aumenta costantemente nel Mar Nero e, poche settimane fa, la 7 ° flotta USA con unità turche e Nato, con due caccia F-16 e aerei da riconoscimento, in totale oltre 13 unità della NATO hanno partecipato ad esercitazioni con l’appoggio aereo di F16 ed elicotteri puma, di aerei spia e di rilevamento, in totale oltre 700 militari assieme ad aviazione di combattimento per neutralizzare sottomarini e mine marittime. Chi era il nemico di questa esercitazione? Si può facilmente indovinare. Parallelamente a terra si stanno preparando altre esercitazioni della Nato e delle forze ucraine con varie simulazioni operative. Le manovre sono abbastanza provocatorie e partecipano vari paesi della NATO, con una forza multilaterale che include oltre 2400 uomini della NATO, 18 unità navali e alcune migliaia di ucraini a terra.

Per questo motivo sono usciti in blocco tutti i sottomarini russi in coincidenza con queste esercitazioni per svolgere varie funzioni e per dimostrare il loro sistema di lancio di missili da crociera in grado di distruggere obiettivi di superfice e sottomarini. Un totale di sei sottomarini che potrebbero apportare molti problemi alle unità della NATO.
iI sistemi missilistici costieri Bastion del Mar nero sono in allerta e questi, grazie alla loro portata, sono in grado di raggiungere ogni obiettivo sul Mar Nero ed anche oltre. Questo deve spingere la NATO a considerare bene la possibilità di aprire le ostilità sul Mar Nero, se sia in grado di fronteggiare i sistemi di difesa russi di terra e di mare.
Si può pensare che Putin e Sojgu si siano divertiti nella loro pesca e vedremo quali sorprese abbiano deciso di fare alla NATO nel Mar Nero.

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Se la Nato ha l’intenzione folle di attaccare la Russia, si può immaginare che questo accadrebbe sia per mare che per terra e il primo esercito che sarebbe lanciato contro la Russia sarebbe quello ucraino, utilizzato come “carne da cannone” per saggiare le difese russe. Se si svolgesse questo scenario è facile pensare che si trasformerebbero le frontiere in Europa.
L’Ucraina corre il rischio di perdere molti territori, in particolare quelli di Kharkov e di Odessa in caso di conflitto con la Russia, come gli stessi specialisti ucraini hanno riferito, così tutti i territori dell’est dell’Ucraina, fino al fiume Dnjeper sarebbero facilmente conquistati dalle forze russe nelle prime 24 ore, con preferenza di quelli dove ci sono forti nuclei di popolazione pro russa come Kharkov e Odessa dove la popolazione è pro russa.
Il problema è capire quali siano gli ordini che il presidente Biden, il segretario si Stato Blinken e il capo del Pentagono Lloyd Austin, impartiranno alle truppe.
Sulle rive del Mar Nero si trattiene il respiro in attesa di eventi.

Fonte: Controinformazione.info, varie

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