Di Roberta De Carolis
Altri danni alla centrale nucleare di Fukushima: le scosse di terremoto del 12 e del 14 febbraio hanno di nuovo colpito il luogo del disastro del 2011. Il 19 febbraio la Tokyo Electric Power Co (TEPCO), che gestisce la struttura, ha riferito infatti una discesa anomala del livello dell’acqua di raffreddamento.
La centrale nucleare di Fukushima, travolta dallo spaventoso tsunami dell’11 marzo 2011, è in fase di disattivazione ma le operazioni sono molto complicate e implicheranno, molto probabilmente, lo sversamento di 900 enormi serbatoi di acqua radioattiva nel Pacifico anche in vista delle Olimpiadi di Tokyo (ammesso che la pandemia ne consenta lo svolgimento).
Ma ora si aggiunge un’altra complicazione nonché una fonte di preoccupazione ulteriore: lo scorso fine settimana, tra il 12 e il 14 febbraio, la zona è stata colpita da due scosse di terremoto, la seconda di magnitudo 7.1. 180 persone hanno riportato ferite lievi e si sono verificate interruzioni diffuse di luce e acqua.
Le immagini hanno fatto il giro del mondo e l’allerta centrale, visti anche i terribili precedenti, è scattata immediatamente. Nulla però per una settimana ha destato particolare preoccupazione. Ma i danni c’erano, anche se non era visibile alcun segno esterno.
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“Il livello dell’acqua nella vasca di contenimento primario dell’Unità 1 è sceso da L3 a L2 – si legge sul report della TEPCO […] – I reparti competenti in loco discutono e valutano le possibili cause del calo”.
In dettaglio:
- Si è riscontrato che all’Unità 1 alcuni termometri hanno mostrato tendenze decrescenti dal 15 febbraio.
- All’Unità 3 si è riscontrato che alcune temperature hanno mostrato tendenze decrescenti dal 15 febbraio e il livello nella vasca di contenimento primaria mostra tendenze in calo”.
Pochi dubbi, dunque, purtroppo.
“A seguito di una valutazione approfondita di tutte le suddette informazioni intorno alle 17:00 si conclude che nell’Unità 1 e nell’Unità 3 i livelli dell’acqua nelle vasche di contenimento stanno diminuendo” conclude la TEPCO.
Sembra che tale discesa sia fino a 70 centimetri nella camera di contenimento primaria del reattore dell’Unità 1 e di circa 30 centimetri nell’Unità 3, mentre nell’Unità 2 non è possibile determinare alcun calo perché gli indicatori sono stati tolti per preparare la rimozione dei detriti fusi.
L’aumento delle perdite potrebbe richiedere il pompaggio di un maggiore quantitativo di acqua di raffreddamento nei reattori, il che si tradurrebbe in più acqua contaminata che viene trattata e immagazzinata in enormi serbatoi presso l’impianto.
TEPCO ha dichiarato che la sua capacità di stoccaggio di 1,37 milioni di tonnellate sarà al limite già la prossima estate, da cui la raccomandazione del comitato governativo di rilasciarle gradualmente in mare, suggerimento che però sta incontrando una feroce opposizione da parte dei residenti locali e di tutte le associazioni ambientaliste.
Proprio lo scorso venerdì 19 febbraio l’Alta corte di Tokyo ha ritenuto il governo e la TEPCO responsabili del disastro nucleare del 2011, ordinando a entrambi di pagare circa 280 milioni di yen (più di 2 milioni di euro) a più di 40 querelanti costretti a evacuare a Chiba, vicino a Tokyo, a titolo di risarcimento per gli enormi danni subiti.
E ora sappiamo che, forse, non è nemmeno tutto finito.
Fonti di riferimento: TEPCO, GreenMe
79 thoughts on “Spuntano altri danni alla centrale nucleare di Fukushima dopo l’ultimo forte terremoto”
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