1100 milioni di euro spesi per la nave Trieste, nel frattempo il numero dei poveri in Italia è in aumento

1100 milioni di euro spesi per la nave Trieste, nel frattempo il numero dei poveri in Italia è in aumento

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Il 25 maggio è stata varata nei Cantieri di Castellammare di Stabia (Napoli) la nave Trieste. La decisione di costruire la Trieste fu presa nel 2014 dal governo Renzi, presentandola quale nave militare adibita principalmente ad «attività di soccorso umanitario»
In termini pratici in realtà, è una nave da assalto anfibio che, avvicinandosi alle coste di un paese, lo attacca con caccia ed elicotteri armati di bombe e missili, quindi lo invade con un battaglione di 600 uomini trasportati, con i loro armamenti pesanti, da elicotteri e mezzi di sbarco. Lunga 214 metri e con una velocità di 25 nodi (46 km/h), ha un ponte di volo lungo 230 metri per il decollo di elicotteri, caccia F-35B a decollo corto e atterraggio verticale e convertiplani V-22 Osprey.
Può trasportare nel suo ponte-garage veicoli blindati per 1200 metri lineari. Ha al suo interno un bacino allagabile, lungo 50 metri e largo 15, che permette alla nave di operare con i più moderni mezzi anfibi della Nato. Il costo della nave, a carico non del Ministero della difesa ma del MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO, veniva quantificato in 844 milioni di euro. Al momento del varo però, il costo della Trieste è stato indicato in 1.100 milioni di euro. Poi ci vengono a dire che non ci sono i soldi per le piccole e medie imprese, per creare nuovi posti di lavoro o per dare un reddito a chi è in una condizione di forte povertà. Quando sentiremo dalla bocca di qualche giornalista o qualche politico che c’è la crisi, che dobbiamo tirare la cinghia e sputare sangue ricordate che nella migliore delle ipotesi ignorano completamente quella che è la realtà, o addirittura potrebbe essere in malafede.
Il debito pubblico non è mai elevato quando si parla di spendere migliaia di milioni o addirittura miliardi per il militare, a dimostrazione del fatto che non esiste la scarsità di risorse economiche ma semplicemente qualcuno ha deciso che si devono concentrare nelle mani di pochissime persone, alle quali ovviamente niente frega se miliardi di persone moriranno di fame.
A cura di VivereInformati
Fonte: Manlio Dinucci

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